"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
Gli Stipendi Ai primi 3,4 milioni, ai secondi 21.600 euro Top
manager – operai Centosessanta a uno ROMA -
«Quando ho iniziato i mie studi di economia ci si scandalizzava
giustamente se le differenze tra salario salario minimo e salario massimo
in un’azienda erano di uno a cinquanta, mentre oggi, quando la
differenza è tra uno a cinquecento si alzano le spalle». Romano Prodi,
con un ricordo personale, ha messo il dito nella piaga: in Italia le
retribuzioni sono una giungla e il divario tra operai e top manager è
enorme. I dirigenti delle aziende italiane, ha sottolineato il premier al Corriere
se non guadagnano almeno 2,5
milioni di euro l’anno «non entrano nemmeno nella classifica dei primi
cinquanta manager». Lo
stipendio medio dei primi cento top manager italiani è addirittura di 3,4
milioni l’anno, cioè 160 volte superiore rispetto a un operaio. E
continua a crescere: nel 2006 è aumentato del 17%, cioè otto volte
l’inflazione. I dirigenti in media guadagnano oltre 100 mila euro
l’anno, cinque volte in più di un operaio che incassa circa
21mila euro. I quadri in media guadagnano quasi il doppio degli impiegati:
47mila euro contro 26 mila. I
loro aumenti nel 2006 hanno oscillato tra il 4,2% e il 4,9 % con un
incremento del 6,7 dei manager. Basta
scorrere la lista con le “buste paga” dei top manager italiani per
rendersi conto delle enormi differenze di retribuzioni della maggior parte
dei lavoratori. Al primo posto della classifica pubblicata a fine marzo
c’è Carlo Buora (Pirelli Telecom) con 18,8 milioni di euro, cioè 860
volte lo stipendio. Buora però, nel 2006 ha beneficiato anche di una mega
liquidazione avendo lasciato Pirelli per concentrarsi su Telecom. Ma anche
Alberto Lina, che non ha usufruito di proventi straordinari si è messo in
tasca una bella sommetta: tra Impregilo e Sirti ha incassato 7,3 milioni
di euro, 350 volte più di un operaio. A
pagare cifre così alte sono società pubbliche e private. Luca Corsero di
Montezemolo tra Fiat e Ferrari ha portato a casa oltre 7milioni di euro
mentre l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni ha incassato
2,34 milioni (nel 2005 il suo reddito aveva beneficiato di 10 milioni di
euro grazie all’effetto buonuscita da Enel). L’attuale numero uno di
Enel, Paolo Conti, nel 2006 ha guadagnato 1,3 milioni a cui si aggiungera
“ il compenso variabile” che sarà deciso dal consiglio di
amministrazione per un massimo
di 600 mila euro. Ma al di là dei “Top 100” bisogna considerare anche
le migliaia di manager che tra retribuzioni e stock-option portano a casa
cifre milionarie.
- lo stipendio medio di tutti i dirigenti 100.122 euro + 6,7 % - lo stipendio medio dei quadri 47.185 euro + 4,7 % - lo stipendio medio degli impiegati 26.385 euro + 4,9 % - lo stipendio medio degli operai 21.666 euro + 4,2 % FONTE: "La Repubblica" - 14 aprile 2007 |