SOLIDARIETÀ
A RISCHIO
Un settore allo sbando:«I due terzi delle sostanze sono destinate a
organismi internazionali senza nessuna verifica» Landi (An) promette:«I
capigruppo della maggioranza diranno no»
La carica
delle 164 ong
«Quei fondi sono nostri»
L'associazionismo
denuncia: «Tremonti vuole togliere 308 milioni di euro alla cooperazione
per pagare la missione in Iraq». Molti contrari anche nella CdL
Da Roma
Luca Liverani
Parlare di marcia indietro,
probabilmente, è prematuro: le ong «attendono i fatti, dopo le promesse».
Ma la denuncia grave, circostanziata e compatta del mondo della
cooperazione e dell'associazionismo sullo storno
di 308 milioni di euro - che Tremonti vorrebbe togliere alla cooperazione
allo sviluppo per pagare la missione militare in Iraq - qualche effetto
l'ha ottenuto. Non tanto per le prevedibili proteste del
centrosinistra, quanto per la reazione della maggioranza, che cerca di
correre ai ripari con una interpellanza al governo firmata da tutta la Cdl.
Ma il pericolo, dicono i volontari, sarà passato solo quando l'esecutivo
troverà altrove i soldi per la missione. E alle Ong non basta: «Anche se
superiamo questa crisi cardiaca - dice il direttore dell'Associazione Ong,
Sergio Marelli - la cooperazione resta un malato
terminale».
La denuncia dell'Associazione delle 164 Ong
italiane è più ampia e riguarda la mancanza di politica estera del
governo. Qualche esempio? La delega alla cooperazione «non è assegnata a
nessun sottosegretario», c'è «confusione tra cooperazione
internazionale e promozione del commercio estero», e «i due terzi dei
fondi sono destinati a organismi internazionali senza nessuna verifica e
controllo sull'efficacia del loro utilizzo». E l'aumento di risorse per
la cooperazione? Silvio Berlusconi al vertice Fao 2002 promise l'1% del
Pil. In realtà siamo passati dallo 0,13 allo 0,20. «Ma è una farsa,
l'aumento è stato ottenuto con artifici contabili», contando come
cooperazione la cancellazione del debito estero o i contributi al fondo
globale dell'Onu per la lotta all'Aids. Nonostante ciò «siamo la zavorra
dell'Ue», che con l'Italia non riuscirà mai a raggiungere l'obiettivo di
uno 0,39 di media europea entro il 2006, lontano comunque da quello 0,7%
assunto come impegno anche dall'Italia, e in realtà già raggiunto da
altri paesi dell'Unione.
Poi il «colpo di grazia del ministro dell'Economia Giulio Tremonti», che
dopo avere deciso di non "trascinare" il residuo dei 28 milioni
per la cooperazione, non spesi per farraginosità, dal 2002 all'anno in
corso, «prassi consolidata», dice l'Associazione, «vuole usare i 308
milioni dei già magri fondi per la cooperazione per finanziare la
missione militare in Iraq». In attesa che il ministro degli Esteri Franco
Frattini accolga la richiesta di un incontro, l'Associazione delle Ong ha
scritto una lettera al presidente della Repubblica Ciampi chiedendogli di
«non controfirmare un eventuale decreto del Consiglio dei ministri che
decida lo storno dei 308 milioni».
Con le 164 Ong si schierano altre 43 sigle: tra
le altre, Forum permanente del Terzo settore Conferenza istituti
missionari d'Italia, Banca etica, Legambiente, Wwf, Pontificio istituto
missioni estere, Tavola della pace, Sdebitarsi, Rete Lilliput, Compagnia
delle Opere, Acli, Arci, Pax Christi, Nigrizia.
Alla conferenza stampa i responsabili delle Ong si presentano con la
fascia a lutto sul braccio, fuori alla Camera manifestazione con slogan e
striscioni. Il colpo sembra arrivare a segno. Giampaolo Landi di Chiavenna,
capogruppo di An in commissione Esteri, interviene alla conferenza per
annunciare che i capigruppo della maggioranza della Commissione
presenteranno in aula un'interpellanza al governo in cui si chiede di
impedire lo storno dei fondi. Prende la parola anche Fiorello Provera,
capogruppo leghista in commissione Esteri al Senato, che si dice «fortemente
preoccupato» e dice di avere avuto assicurazioni dal ministro Frattini.
Già il sottosegretario Udc agli Esteri Mario Baccini aveva detto di
essere «contrario all'uso dei fondi di cooperazione per scopi diversi».
Luca Volonté, capogruppo Udc alla Camera, invece minimizza: «Allarmismo
infondato, ingiustificato e inutile». Frattini e Tremonti, dice, gli
hanno assicurato che quei fondi non avranno uso diverso. Le Ong apprezzano
i segnali positivi, ma attendono i fatti.
testo integrale tratto da
"Avvenire" - 20 GIUGNO 2003