RICERCHE
NEL WEB
Desiderare... desiderare “Tutto intorno a me” I nostri desideri sono davvero “nostri” o piuttosto si tratta di desideri indotti dalla pubblicità? Già Paolo VI affermava che «Nessuno oggi può sfuggire all'influenza della pubblicità». Oggi sappiamo che la pubblicità commerciale spesso è uno strumento del fenomeno del consumismo e serve ad alimentare la “necessità” di comprare. E a tal proposito Giovanni Paolo II rilevava: « Non è male desiderare di vivere meglio, ma è sbagliato lo stile di vita che si presume essere migliore, quando è orientato all'avere non all'essere e vuole avere di più non per essere di più, ma per consumare l'esistenza in un godimento fine a se stesso ». La pubblicità, soprattutto tramite la televisione, in cui alla capacità persuasiva delle parole si aggiune, moltiplicandone l'effetto, la suggestione delle immagini, crea bisogni per vendere i propri prodotti e servizi, cioè induce le persone a sentire e agire in base al forte desiderio di articoli e servizi di cui non hanno bisogno e si rivela nel mondo contemporaneo come forza pervasiva e potente che influisce sulla mentalità e il comportamento. Non a caso l’attuale generazione, senza dubbio hi-tech, da qualcuno viene definita, per modi e comportamenti, generazione del “tutto a intorno a me” dal noto slogan usato da una compagnia di telefonia mobile. Considerato che “nella società attuale la pubblicità influisce profondamente su come la gente vede la vita, il mondo e se stessa, specie per quanto riguarda i suoi valori e i suoi criteri di giudizio e di comportamento”, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/pccs/index_it.htm) ha pubblicato il documento “Etica nella pubblicità”. (www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/pccs/documents/rc_pc_pccs_doc_22021997_ethics-in-ad_it.html
). Un documento, davvero interessante, che partendo dalla raccolta dei
precedenti pronunciamenti della Chiesa, analizza il fenomeno pubblicitario
in tutti i suoi aspetti, denunciando anche tecniche che tendono a
manipolare e sfruttare, talvolta anche
con messaggi subliminali, la debolezza umana,
e quindi pone in primo piano la questiona etica. Infatti, “la
pubblicità può offendere la dignità della persona umana sia attraverso
il contenuto — ciò che è pubblicizzato, il modo in cui viene
pubblicizzato — sia attraverso l'impatto che ha sul pubblico” e
può diventare “veicolo di
una visione deformata dell'esistenza, della famiglia, dei valori religiosi
ed etici, di una visione non rispettosa dell'autentica dignità e del
destino della persona umana”. BEPPE GRILLO Un grande antagonista di questo sistema pubblicitario è sicuramente il vulcanico Beppe Grillo. Il comico genovese, che gestisce il blog (¹) più seguito in Italia per il suo impegno civile (www.beppegrillo.it), afferma che la “pubblicità ha vinto e ha ucciso l’informazione” perché condiziona i programmi, spesso scadenti se non pessimi, dei canali televisivi, ma allo stesso tempo prevede un collasso di questo sistema che promuove solo i beni inutili o quelli senza differenze tra loro. Inoltre lancia alcune proposte davvero interessanti, come quella di comprare un bene non pubblicizzato. Nel blog, denso di contenuti, utilizzando il motore di ricerca interno è possibile reperire altre informazioni ad esempio annuncia la scoperta di essere diventati oggetto di una vera e propria "ipnosi di massa" senza averne mai percepito la presenza. Secondo questa teoria la pubblicità, tramite i media, utilizza alcuni metodi riferiti alla persuasione forzata, ai sistemi di coercizione psicologica e ai meccanismi di influenza sui processi mentali di soggetti “nel mirino” come il “mind control” (controllo della mente) e il “brainwashing” (lavaggio del cervello). Verrebbero in tal modo modificati desideri, idee, comportamenti, credenze o ideologie con sistemi psicologici coercitivi. (http://www.beppegrillo.it/cgi-bin/service.cgi?entry_id=444;parent_id=216569)
NIGRIZIA La nota rivista dei Comboniani che sino a oggi aveva scelto di non ospitare pubblicità, eccetto qualche sporadico episodio, per mantenersi libera dai condizionamenti e, soprattutto, per la difficoltà di decidere cosa fosse opportuno o non opportuno pubblicare. Adesso, Nigrizia (www.nigrizia.it) cerca di costruire un sistema di selezione delle pubblicità che non influenzi in alcun modo l’autonomia della redazione, che sia in sintonia con le prese di posizione della rivista e, nel contempo, possa diventare motore di sviluppo di una coscienza critica e stimolo alla responsabilità sociale d’impresa (Rsi). In altre parole Nigrizia, con l’aiuto di Banca Etica, tenta di costruire un nuovo sistema alternativo e al servizio della collettività. Per questo è stato formulato un “codice etico orientato” per selezionare una pubblicità eticamente orientata, che non solo non interferisca con la funzione dell’informazione, ma possa anche andare oltre il già importante compito di sostenere l’editoria minore e creare un canale privilegiato, attraverso il quale le aziende migliori, dal punto di vista socio-ambientale, possano comunicare efficacemente il loro impegno nella responsabilità sociale. A questo scopo é stato inoltre creato un marchio, una sorta di "bollino" che serve ad identificare questa pubblicità.
DECRESCITA Nel
web è possibile trovare anche siti di movimenti che contestano alla
radice il bombardamento quotidiano di migliaia di messaggi pubblicitari
che devono incrementare sempre nuovi “bisogni-desideri” per alimentare
quella crescita
infinita che è essenziale per
l’economia capitalista..Tra questi è da segnalare l’associazione
“Decrescita” che ha come scopi generali la promozione sociale
attraverso un ripensamento delle concezioni attuali di benessere e
ricchezza, fondate sulla crescita illimitata della produzione, del consumo
e dei profitti. "Decrescita" propone in alternativa un’idea di
benessere che, recuperando il senso del limite e della misura, sappia
valorizzare la qualità delle relazioni tra le persone e tra le persone e
l’ambiente, rispettando così gli esseri viventi e gli ecosistemi. PUBBLICITA’ NELLA RETE Infine è doveroso accennare alla presenza di pubblicità su internet. Il fenomeno dello spamming (detto anche fare spam), che già negli Stati Uniti costituisce un grande problema ed è considerato un reato penale, ora è in crescente espansione anche in Italia e si manifesta soprattutto con l'invio di grandi quantità di messaggi indesiderati, generalmente commerciali, attraverso la casella di posta elettronica. Il principale scopo dello spamming è l’invio di pubblicità, senza il permesso del destinatario, il cui contenuto può andare dalle più comuni offerte commerciali, a proposte di vendita di materiale pornografico, o illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica, discutibili progetti finanziari, inoltre può essere veicolo di truffe. Lo spam è uno dei maggiori “fastidi” di Internet e nella rete esistono un certo numero di servizi e software che i server e-mail e gli utenti possono utilizzare per ridurre il carico di spam sui loro sistemi e caselle di posta. (www.pc-facile.com/news/spam_fastidio_per_tutti/ )
(1) Letteralmente: weB LOG. È l'abbreviazione di web log e indica un sito web autogestito dove vengono pubblicate in tempo reale notizie, informazioni, opinioni o storie di ogni genere, visualizzate in ordine cronologico inverso. Il blog è uno strumento di libera espressione, una via di mezzo tra la homepage personale e il forum di discussione, che tiene traccia (log) degli interventi dei partecipanti. Un blog può essere personale, un diario online costantemente aggiornato che tutti possono leggere, oppure può essere uno spazio sul web attorno al quale si aggregano navigatori che condividono interessi comuni. (definizione blogitalia.it - http://blogitalia.it/cosa_e_un_blog.asp ) __________________
Via Bertè, n. 94 98057 Milazzo(ME)
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