Il Ponte a caccia di consensi. Pagati
La società Stretto di Messina offre 130 milioni di euro ai comuni della zona
Raffica di proposte L'offerta di due giorni fa è la terza degli ultimi mesi.

 Il sindaco di Villa San Giovanni: «Abbiamo altri progetti già in cantiere per riqualificare la città»


di SARA MENAFRA


Centotrenta milioni di euro per cominciare a ragionare. La società Stretto di Messina prova a comprarsi il consenso delle amministrazioni locali per mandare avanti gli studi di progettazione e cominciare a pensare che, prima o poi, i cantieri, a cui il governo tiene tanto, possano partire. Lo ha fatto due giorni fa, mettendo sul piatto della trattativa con i comuni locali (in particolare Villa San Giovanni per la Calabria e Messina per la Sicilia) e le province competenti un protocollo di intesa già finanziato, del valore complessivo di 130 milioni di euro. Se i comuni e le province firmeranno, entro i 60 giorni successivi la società Stretto di Messina farà partire i lavori di riqualificazione urbanistica chiesti dalle parti e basati su «uno studio degli effetti trasportistici, territoriali, economici e sociali del Ponte sulle aree dello Stretto interessate direttamente o indirettamente dalla realizzazione dell'opera stessa» come recita l'articolo 1 dell'accordo proposto. In realtà la società Stretto di Messina non ha bisogno dell'accordo dei comuni per mandare avanti il proprio progetto. La legge Obiettivo per le grandi opere è stata studiata proprio con l'idea di saltare a piè pari tutti i poteri di controllo locali, come, appunto, comuni e province. Ma certo, avviare studi e progetti con tutte le istituzioni locali favorevoli all'idea e disponibili a collaborare per accelerare i tempi darebbe maggiori garanzie di successo. E' per questo che da un paio di mesi la Stretto di Messina sta col fiato sul collo degli amministratori locali e in particolare del sindaco di Villa San Giovanni Rocco Cassone, l'unico di sinistra e l'unico apertamente contrario al ponte.

Il Quotidiano della Calabria, che ieri anticipava la notizia dell'incontro tra le amministrazioni locali e la società, diceva anche che la sinistra locale ha siglato un documento in cui chiede al sindaco Cassone di non partecipare alle trattative per il protocollo d'intesa. «Non esiste un documento del genere perché non ce ne è bisogno» spiega ora Cassone. E aggiunge che quello di due giorni fa con la società Stretto di Messina non era una vera e propria riunione, ma un incontro informale in cui Cassone avrebbe spiegato alla mega società che i progetti del comune sono altri. «Il 24 novembre - spiega - si chiude la gara di appalto per una serie di opere che abbiamo in programma. Opere per riqualificare la città, mantenendo i traghetti per attraversare lo stretto, ma con una nuova darsena ed evitando che i mezzi di trasporto attraversino la cittadina per imbarcarsi».

La società Stretto di Messina, però, tiene duro. Nel corso degli ultimi due mesi ha presentato ai comuni interessati già tre bozze di protocollo. L'ultima era quella di due giorni fa, quella prima dell'inizio del mese, e più precisamente del 4 novembre. «I soldi ci sono» ha spiegato l'amministratore delegato Pietro Ciucci, regista del pressing sul comune di Villa: «La società è pronta ad assecondare le esigenze dell'amministrazione. Discutiamone, fateci avere le vostre richieste, troveremo un accordo». Intanto, dall'altra parte dell'ambìto braccio di mare, associazioni, sindacati e coordinamenti di base hanno organizzato una manifestazione contro il ponte per il prossimo 8 dicembre a Messina.

Testo integrale tratto da "Il Manifesto" - 21 novembre 2004