FONTE: ADISTA
LA
PAROLA DI DIO ENTRERÀ AL SINODO? LA
RICHIESTA DEL CARDINAL MARTINI ROMA-ADISTA.
Il card. Carlo Maria Martini vorrebbe
che la prossima Assemblea generale del Sinodo dei vescovi fosse tutta
centrata su una rinnovata riflessione sulla Dei Verbum, la costituzione
dogmatica del Vaticano IJ sulla divina rivelazione, ovvero sulle Sacre
Scritture: ma, data la totale assenza di informazione da parte delle fonti
ufficiali, non si sa se la proposta dell'ex arcivescovo di Milano sia
stata valutata, o no, nell'ultima riunione del Consiglio ordinano della
Segreteria generale del Sinodo, riunitasi ai primi di luglio. Il
24 maggio il porporato aveva tenuto una conferenza a Pescara, nella
parrocchia di Cristo Re, retta dal gesuiti; tema dell'intervento era la
parrocchia nel post-Concilio, a quarant'anni dal Vaticano II.
Approfondendo l'argomento, Martini aveva sottolineato l'importanza della
Parola di Dio per la formazione appunto dei fedeli delle parrocchie, e
lamentato come, in questa direzione, molto resti da fare, a tutti i
livelli della vita della Chiesa cattolica romana. E in tale contesto che
il porporato aveva detto: "Se leggiamo i giornali o guardiamo la
televisione non ci accorgiamo di vivere in un mondo che 'crede'. Ecco
perché mi auguro che si proclami un Sinodo universale sulla Dei Verbum
per cercare di capire che fine ha fatto la costituzione
conciliare". Dal contesto, è parso di capire che il cardinale
auspicasse che il papa scelga appunto la Dei verbum come tema
proprio della prossima Assemblea generale del Sinodo dei vescovi. L’uscita
di Martini avveniva due mesi dopo una riunione del Consiglio ordinario
della Segreteria. generale del Sinodo dei vescovi, svoltasi in Vaticano il
26 e 27 marzo. Il Consiglio è composto da quindici prelati (in
maggioranza cardinali), dodici eletti dall'Assemblea generale ordinaria
del Sinodo ("ultima, la decima, celebrata nell'ottobre 2001, aveva
avuto per tema "il vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per
la speranza del mondo”) e tre dal papa. fra essi vi è un italiano il
card. Dionigi Tettamanzi, attuale arc. di Milano e al tempo dell'elezione
arcivescovo di Genova. Ebbene,
in un comunicato ufficiale del lavori del Consiglio - guidati dal card.
Jan P. Schotte, segretario generale del Sinodo si diceva che
nella riunione si era discusso sugli atti preparatori della futura
undicesima Assemblea generale ordinaria. Ma nulla si diceva né della
possibile data dell'Assemblea (2005?), né dei possibili argomenti
esaminati come temi da proporre al papa - giudice supremo - per il
futuro Sinodo. Le parole di Martini hanno dunque il sapore di una certa
pressione. Ancora
non raggiunta in marzo, la scelta del tema è forse maturata nella
riunione che il Consiglio ha tenuto il primo e 2 luglio? Non è dato
saperlo. Il comunicato finale dei lavori, emesso l'8 luglio, afferma
solamente che vi è stata una "discussione molto ampia e
particolareggiata sugli orientamenti e sugli impulsi da dare alla
preparazione dell'undicesima Assemblea ordinaria" che si trova in una
"fase di preparazione ormai abbastanza avanzata" e che il
Consiglio si riunirà di nuovo il 23-24 ottobre prossimo. Dai
comunicati della Segreteria generale del Sinodo, nulla si sa, inoltre,
dello stato di preparazione della "esortazione apostolica
post-sinodale" sui risultati dell'Assemblea del 2001. Uno dei temi più
discussi nel 2001 fu la "collegialità", cioè il rapporto
papa-vescovi, e anche Curia romana-episcopato mondiale. Molte voci,
allora, si levarono, per criticare l'attuale "centralizzazione” e
chiedere, appunto, nei fatti, più "collegialità”. La
“esortazione" dovrebbe entrare in merito a questa problematica,
con proposte che non saranno "pacifiche" per gli uni o per gli
altri. Perciò, ha appreso Adista, la stesura del documento risulta
complessa, situandosi essa obiettivamente in un clima di pre-conclave.
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