FONTE: MISNA
EL SALVADOR  24/3/2005 8:37

IL PAESE RENDE OMAGGIO A MONSIGNOR ROMERO, 

IL ‘VESCOVO DEI POVERI’

Church/Religious Affairs, Standard

"In nome di Dio e in nome di questo popolo sofferente, i cui lamenti salgono al cielo sempre più tumultuosi, vi supplico, vi prego, vi ordino: basta con la repressione!": monsignor Oscar Arnulfo Romero lo aveva detto ai militari, nella sua ultima omelia, alla vigilia del suo martirio, il 24 marzo 1980, quando venne ucciso con un proiettile al petto, mentre celebrava la Messa nella cappella dell’Ospedale della Divina Provvidenza a San Salvador. A 25 anni da quel giorno, il Salvador ricorda oggi il suo vescovo con un ‘pellegrinaggio silenzioso’ dalla Basilica del Sacro Cuore alla Cattedrale. Per la coincidenza con il Giovedì Santo, la tradizionale Messa in sua memoria sarà celebrata il 2 aprile, presieduta dal cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras); schiere di fedeli, provenienti da diversi Paesi, sono già nella capitale per rendere omaggio al vescovo martire, visitando la piccola casa che lo stesso monsignor Romero fece costruire nel cortile di un ospedale per malati di cancro. Le spoglie di monsignor Romero sono state da poco trasferite nella cripta situata nella parte inferiore della Cattedrale, "un luogo molto più degno" come ha sottolineato l’arcivescovo di San Salvador, Monsignor Fernando Sáenz, dove sarà posto un monumento funebre realizzato dallo scultore italiano Paolo Borghi. Nelle scorse settimane, si è appreso da monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e postulatore del processo canonico, che la causa di beatificazione dell’arcivescovo di San Salvador "è a una svolta positiva". Monsignor Paglia, che sarà a San Salvador il 2 aprile, ha ricordato che "Romero non era un vescovo rivoluzionario, ma un uomo della Chiesa, del Vangelo e quindi dei poveri". Sul fronte delle indagini, a 25 anni dalla morte, gli assassini di monsignor Romero non sono stati individuati; i responsabili non potrebbero comunque essere processati grazie a un’amnistia decretata nel 1993 dall’allora presidente Alfredo Cristiani a beneficio di tutti i militari accusati di crimini e violazioni dei diritti umani durante la guerra civile (1980-’92). Una ‘Commissione della Verità’ istituita dalle Nazioni Unite, poco prima che entrasse in vigore l’amnistia, concluse che a ordinare l’omicidio fu Roberto D’Abuisson, fondatore degli ‘squadroni della morte’ e del partito che allora era al governo, l’Alleanza Repubblicana Nazionalista’ (Arena). [FB

dal sito www.misna.org