MISNA
GUATEMALA 15/12/2003 16:07 |
CITTÀ
DEL GUATEMALA: UCCISO PADRE CHEMITA
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Church/Religious
Affairs, Brief |
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La
comunità cattolica del Guatemala è di nuovo in lutto: Padre José
Maria Ruiz Furlán, meglio conosciuto come padre Chemita, è stato
assassinato ieri da sconosciuti armati mentre rientrava a casa, nel
settore 5 della capitale, dopo aver officiato la Messa nella chiesa
di Santo Cura de Ars. “Abbiamo udito quattro spari e quando siamo
usciti a vedere cosa succedeva abbiamo visto padre Chemita
accasciato al suolo, sanguinante” ha riferito al quotidiano
‘Prensalibre’ una passante. Secondo alcuni testimoni, pafre
Chemita aveva trascorso praticamente l’intera giornata al Buon
Pastore, nel settore 18, celebrando battesimi e cresime. Mezz’ora
dopo la diffusione della notizia ha fatto la sua comparsa sul luogo
dell’assassinio anche l’arcivescovo di Città del Guatemala, il
cardinale Rodolfo Quezada Toruño. “Lamentiamo e condanniamo
l’assassinio di un esponente della Chiesa cattolica - ha detto il
porporato – è un crimine assurdo e ci dimostra gli alti livelli
di violenza che vive il Guatemala. Auspico che questo crimine non
resti impunito, come molti altri”. Padre Chemita aveva compiuto 69
anni lo scorso 12 settembre, era stato parroco di Santo Cura de Ars
per 30 anni, e per oltre 40 si era dedicato all’assistenza delle
fasce sociali mento abbienti. Negli anni ’70 aveva accusato il
regime militare per l’assassinio di suo fratello, il colonnello
Carlos Ruiz Furlán. Per nove anni, dal febbraio 1991, era stato
sospeso ‘a divinis’ per essere entrato in politica – nel ‘78
e nell’82 si era candidato a sindaco della capitale – e in
affari, come socio di due alberghi a Antigua Gautemala ed Escuintla.
Il provvedimento canonico era stato ritirato il 12 marzo 1999.
“Siamo costernati, speriamo si identifichino i responsabili” ha
dichiarato Nery Rodenas, condirettore dell’Ufficio per i diritti
umani dell’arcivescovado di Città del Guatemala. “Condanniamo
ed esigiamo che sia fatta luce sulla morte di un sacerdote che pur
avendo vissuto in maniera controversa prestava un grande servizio
alla comunità” ha affermato l’attivista per i diritti umani
Hellen Mack.[FB]
dal
sito www.misna.org
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