FONTE: MISNA
ITALY  11/10/2004 8:21

SETTIMANA SOCIALE” : CONCLUSA DAL CARDINALE TETTAMANZI

Church/Religious Affairs, Standard

"Sappiamo che oggi, in un mondo sempre più globalizzato, nel quale sono presenti e convivono, talvolta a fatica, diverse culture, si discute spesso sulla esportabilità o meglio sulla non esportabilità della democrazia in culture non occidentali; nell'affrontare questa problematica, è necessario lasciarci guidare dalla ferma convinzione che democrazia e libertà sono veri diritti di tutti gli uomini e di tutti i popoli e sono acquisizioni storiche da coltivare e diffondere": lo ha detto ieri a Bologna, nella giornata conclusiva della 44esima Settimana Sociale aperta il 7 ottobre (la precedente si era tenuta a Napoli nel 1999) il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. La questione sostanziale non è comunque, secondo il cardinale, “se si tratti di valori esportabili o no; è piuttosto quello del metodo giusto, un metodo che sia rispettoso di ogni uomo, di ogni popolo, della libertà e della democrazia stessa". Comunque, la democrazia “non si impone con la violenza” e “ogni popolo si darà le proprie istituzioni democratiche” ha sottolineato Tettamanzi, parole che sono suonate come riferimenti inevitabili a situazioni di politica internazionale che negli ultimi anni sembrano muoversi in direzioni che non tengono più conto di questi presupposti. Per la situazione italiana, in risposta all’interrogativo se sia una “democrazia autentica”, il porporato ha detto: ” Le istituzioni democratiche non devono essere oppresse da poteri estranei, come quello delle concentrazioni mediatiche o finanziarie; telecrazia e plutocrazia non hanno nulla a che vedere con la democrazia, la soffocano rovinosamente inesorabilmente''. Come agenda politica dei cattolici, il cardinale ha poi indicato: “Il debito non schiacci il debitore; l'accesso all'acqua va garantito a tutti; i beni primari non devono mancare a nessuno; lo sviluppo deve essere sostenibile; solo la pace e' garanzia per lo sviluppo; non c'e' pace senza giustizia; non c'e' giustizia senza democrazia; cosi' non c'e' democrazia senza giustizia; l'economia e' strumento per rimuovere le disparita' e le disuguaglianze, non per accrescerle; la conoscenza e la cultura sono essenziali per consentire a tutti di capire, scegliere, prendere parte; i bambini di tutto il mondo hanno diritto di giocare; va riaffermato e condiviso un no deciso alla pena di morte, alle torture, ai maltrattamenti”. I quattro giorni di dibattito, che hanno richiamato un migliaio di delegati provenienti da tutte le diocesi italiane, hanno avuto come tema “La democrazia, nuovi scenarti e nuovi poteri”. In un messaggio inaugurale di Papa Giovanni Paolo II inviato per l’occasione al cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale italiana (Cei), si affermava tra l’altro: “"I cattolici sono invitati non soltanto a impegnarsi per rendere viva e dinamica la società civile - con la promozione della famiglia, dell’associazionismo, del volontariato e così via - opponendosi a indebiti limiti e condizionamenti frapposti dal potere politico o economico; essi devono anche riconsiderare l’importanza dell’impegno nei ruoli pubblici e istituzionali, in quegli ambienti in cui si formano decisioni collettive significative e in quello della politica, intesa nel senso alto del termine, come oggi è auspicato da molti. Non si può infatti dimenticare che sono proprie della vocazione del fedele laico la conoscenza e la messa in pratica della dottrina sociale della Chiesa e, quindi, anche la partecipazione alla vita politica del Paese, secondo i metodi e gli strumenti del sistema democratico”.Tra i numerosi interventi della “Settimana Sociale” ha suscitato particolare interesse quello di monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo di Viterbo e presidente del comitato scientifico organizzatore, che ha ricordato le figure di Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti come esempi specialmente luminosi del modo di essere cristiani in politica. Molto applaudito quello dell'ex-presidente della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola che ha messo a confronto l’articolo 11 della Costituzione italiana e quello 26 della Costituzione tedesca in cui “non c’è scampo per i se e i ma del machiavellismo italiano; i guerrafondai sono criminali e vanno tradotti dinanzi al giudice penale. L’articolo 11 della nostra costituzione è un atto di ripudio della guerra, senza una sanzione esplicita a carico di coloro che direttamente o indirettamente aggirano il dettato costituzionale, interpretandolo non come precetto incondizionato, ma come norma programmatica attuabile secondo le circostanze". La prima “Settimana Sociale” si tenne a Pistoia nel 1907 ed ebbe come tema:” Movimento cattolico e azione sociale. Contratti di lavoro, cooperazione e organizzazione sindacale. Scuola.” Presentando quella appena conclusa, monsignor Chiarinelli aveva scritto: “Le Settimane Sociali sono uno strumento sorto all’inizio del secolo scorso per promuovere e partecipare l’elaborazione culturale dei cattolici su temi di rilevanza pubblica. Loro ispirazione costante è stata la Dottrina Sociale della Chiesa, con i suoi principi di fondo da incarnare nella diversità dei contesti. All’inizio di questo secolo, nuovi problemi e nuove sfide ci interpellano. Non mancano attese e speranze, ma lo scenario è carico di tensioni e contraddizioni sul piano economico, culturale, politico, tecnologico. Tra i problemi emergenti, pare particolarmente urgente riflettere su come promuovere e garantire le condizioni della democrazia in un’epoca in cui i processi di globalizzazione sconvolgono i rapporti internazionali e all’interno degli Stati nazionali.”
[MB]

 

 

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