“Se vuoi la pace, lotta per la giustizia”. A passo lento, ripetendo queste parole, centinaia di persone hanno marciato ieri contro la guerra a San Salvador, nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di monsignor Oscar Arnulfo Romero, ucciso il 24 marzo del 1980. “Monseñor era un uomo di pace, per questo ricordandolo noi oggi diciamo no alla guerra in Iraq”, ha dichiarato Juan Ramon Cordova, uno degli organizzatori delle numerose iniziative in memoria del vescovo assassinato. Non sono mancate le critiche al presidente Francisco Flores, schieratosi con i belligeranti. “Non siamo mai stati consultati ma ora vogliamo far sentire la nostra voce”, ha rilevato Cordova. Diversi cortei sono confluiti verso la Cattedrale, dove è stata celebrata una Santa Messa per monsignor Romero, “martire della giustizia e della pace”. “Abbiamo pianto tanto per monseñor ma il suo messaggio oggi è ancora attuale – ha detto un’anziana fedele - i suoi assassini pensavano di mettere a tacere il popolo ma non è stato così. Lui è la luce del nostro popolo, l’eterno pacificatore”. “Questa Messa è speciale, perché non è solo per ricordare e rendere grazie a Dio per un regalo, quello di monsignor Romero, ma anche per chiedere la pace e imparare ad essere le sue sentinelle”, ha dichiarato monsignor Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador. “A 23 anni dalla morte del nostro profeta – ha sottolineato il presule - lanciamo un appello per la pace per il popolo dell’Iraq, vittima di questo attacco così ingiusto e insensato”.

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