FONTE: MISNA

CONVEGNO DI VERONA
Poca attenzione ai missionari

di Agenzia MISNA del 18-10-2006

ITALIA 18/10/2006 12.28

“Sono quattordicimila i missionari italiani nel mondo, ma sembra che il convegno ecclesiale se lo sia dimenticato”: lo ha detto MISNA, non nascondendo un certo rammarico, padre Carmine Curci, comboniano, direttore di “Nigrizia”, il noto mensile missionario dedicato ai problemi dell’Africa e del sud del mondo. “Benedetto XVI ha affermato che l’Africa è il continente della speranza per la chiesa e per l’Europa – continua padre Curci – ma qui al Convegno si ha l’impressione che i missionari debbano chiedere il diritto di cittadinanza, come gli immigrati”. La scarsa affluenza degli oltre duemila delegati delle diocesi italiane alla veglia missionaria che ieri sera si è tenuta in cattedrale, nel ricordo dei missionari martiri, sembra dar ragione al direttore di “Nigrizia”. Presieduta dal vescovo di Trento, presidente della commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, già nunzio apostolico in Pakistan e in Thailandia, la veglia non sembra aver attirato l’attenzione dei delegati, che invece sembrano aver preferito la più blasonata rappresentazione teatrale dell’Orchestra e coro della Fondazione Arena di Verona, prevista in contemporanea alla veglia presso il Teatro filarmonico della città. Mostrava di esserne preoccupato anche il direttore dell’ufficio missionario nazionale, monsignor Giuseppe Pellegrini, forse in attesa di qualche volto noto che tardava. La Conferenza degli istituti missionari in Italia (CIMI), in una nota inviata agli organizzatori del Convegno, chiede di “essere parte attiva della chiesa italiana”, una partecipazione che risulta ancora difficile, se si sente il bisogno di reclamarla. Eppure il rapporto tra la Chiesa locale e i missionari non potrebbe che giovare a quella “conversione pastorale” in senso missionario che la stessa Conferenza Episcopale Italiana chiede fin dagli anni ’70 e che ha nuovamente sollecitato negli orientamenti per la prima decade di questo terzo millennio. “Il convegno di Verona può segnare, se si vuole – dice ancora alla MISNA padre Curci – , un vero cambio radicale, di leadership come di percorsi pastorali. Testimonianza e responsabilità possono essere le chiavi di lettura per interpretare bene cosa vuole dire Verona alla chiesa italiana, laicato compreso” e i missionari sono pronti a “mettere a disposizione della chiesa italiana la radicalità del loro impegno per il Vangelo. La recente morte di suor Leonella in Somalia non è altro che la concretezza di questa radicale fede evangelica!”[CB]

 

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