FONTE: MISNA
IRAQ  22/11/2004 20:46

APERTA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI SHARM-EL-SHEIK

Politics/Economy, Brief

È iniziata con una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti la Conferenza internazionale sull’Iraq a Sharm-El-Sheik, in Egitto. Nell’incontro è stato approvato il progetto di dichiarazione ufficiale, mentre domani il vertice entrerà nel vivo quando 19 rappresentanti di governi e istituzioni internazionali si confronteranno sui passi concreti da fare sulla strada verso la pacificazione in Iraq, a partire dalle possibili elezioni del prossimo 30 gennaio; presumibilmente nell’incontro si toccherà anche l’argomento della questione israelo-palestinese. L’evento politico è nato su iniziativa del primo ministro del governo provvisorio iracheno Iyad Allawi e con l’appoggio del presidente egiziano Hosni Mubarak, che ha accettato di ospitare l’iniziativa. Vi partecipano il Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, Javier Solana, il Segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, i ministri degli Esteri del G8 e di Algeria, Arabia Saudita, Barhein, Egitto, Iran, Iraq, Giordania, Kuwait, Siria, Tunisia, Turchia ma anche la Cina e la Malesia, quest’ultima come presidente di turno dell’Organizzazione della conferenza islamica (Oci). In territorio iracheno intanto le truppe statunitensi hanno autorizzato il primo convoglio umanitario della Mezzaluna rossa irachena - sette ambulanze e due camion carichi di cibo - a entrare nella città di Falluja, dopo settimane di bombardamenti aerei e oltre dieci giorni di battaglia. Nei giorni scorsi Il Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa avevano denunciato le gravi condizioni dei civili rimasti nella città, senza cibo, né acqua, assistenza medica o mezzi di soccorso. Le truppe americane affermano di aver catturato un importante capo delle guerriglia e di avere quasi il pieno controllo dell’abitato. La situazione resta difficile anche a Mossul dove un autorevole religioso sunnita, Faidh Mohammad Amin al Faidhi, membro del comitato degli ulama, è stato assassinato mentre usciva da una moschea; altre quattro persone sono state ritrovate cadavere nella città settentrionale, uccisi in modo analogo alle 11 vittime scoperte la scorsa settimana: mani legate e un ferita di proiettile alla testa. Nella capitale Baghdad un soldato Usa è stato ucciso in un attacco e un bimbo iracheno è stato dilaniato da un colpo di mortaio sparato contro un quartiere residenziale. Nel Sud del Paese, dove la violenza armata sembra relativamente sotto controllo, continuano i sabotaggi agli oleodotti: nei pressi di Bassora un ordigno ha fatto saltare una conduttura provocando una fuoriuscita di greggio stimabile in 750.000 barili al giorno.
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 dal sito www.misna.org