MISNA

USA  19/1/2004 0:09

PER IL 'MARTIN LUTHER KING DAY', 

PERSONALI RICORDI DI AMELIA BOYNTON ROBINSON

Peace/Justice, Standard

Si celebra oggi negli Stati Uniti il Martin Luther King Day, l’anniversario della nascita dell’attivista nero, simbolo della lotta contro la segregazione razziale e Premio Nobel per la pace nel 1964: la ricorrenza cade in realtà il 15 gennaio, ma come avviene di solito con le festività infrasettimanali, la data delle celebrazioni è stata spostata al primo lunedì successivo. Amelia Boynton Robinson, 92 anni più di 60 dei quali spesi come attivista dei diritti civili, incontrò King per la prima volta nel 1954 e ne divenne poi assidua collaboratrice; per l'occasione ha scritto un singolare ricordo autobiografico del grande leader nero di cui la MISNA pubblica un estratto: “Molto spesso alcune parole di un discorso di Martin Luther King ritornano alla mia mente: ‘Non giudicare una persona per il colore della sua pelle, ma per il contenuto del suo carattere’. Queste e altre frasi mi portano spesso a pensare al mio rapporto personale con Martin Luther King....Quando Rosa Parks, il primo dicembre 1955, salì su un autobus e si rifiutò di alzarsi per far posto a un bianco e quando King divenne il primo presidente dell’Improvement Association della città di Montgomery in Alabama e poi presidente del Southern Christian Leadership Conference, io e mio marito, Samuel William Boynton, già partecipavamo a riunioni di massa per i diritti civili a Montgomery e in altre parti dello Stato dell’Alabama.....Dopo aver invitato Martin Luther King a stabilirsi a Selma, la città dell’Alabama dove vivevamo e dove avevamo gettato le fondamenta per la battaglia per i diritti civili e il diritto di voto, e dopo aver incontrato nel giugno del 1954 King con la sua famiglia, sua moglie Coretta con il loro primogenito, sei mesi dopo il loro arrivo a Montgomery (…) noi sentimmo di aver trovato in lui un grande amico nella nostra lotta. Ma anche dopo la morte di mio marito, il 13 maggio 1963, alti responsabili della città mi avevano telefonato per dirmi: ‘Non portare King a Selma, perché è un provocatore, un agitatore e un comunista’. In seguito scoprii che questa calunnia era stata fatta circolare in tutta la città. E gli afro-americani avevano addirittura paura a menzionare il suo nome. Anche se King e il movimento giovanile non violento, noto come Student Non-violent Coordinating Committee, erano riusciti nel 1962 a portare a Selma un giovane studente, Bernard Lafayette, che aveva incominciato a preparare i giovani alle marce non violente e a sopportare la prigione, gli adulti avevano ancora paura di avvicinarsi a King. Tempo dopo la morte di mio marito, una messa di suffragio era stata organizzata superando anche le paure del Pastore. Più di 300 persone parteciparono a quella messa che si tenne un venerdì sera alle 7:30. Gli sceriffi erano presenti numerosi per individuare e schedare i partecipanti. Il lunedì mattino seguente, molti di loro, quando si presentarono ai loro posti di lavoro, si sentirono dire che erano stati licenziati perché avevano partecipato alla commemorazione per Samuel W. Boynton. Fu allora che gli adulti decisero di seguire King; si svegliarono e decisero di unirsi ai loro figli nelle dimostrazioni e nelle marce”. La signora Robinson, che ha partecipato anche alla campagna "Nuova Bretton Woods" per un diverso ordine economico mondiale ( e ha incarichi in altre attività ispirate dall'economista Lyndon Larouche), conclude con una riflessione sull’eredità morale lasciata da King: “Anche se le spoglie di Martin Luther King riposano in eterno, il suo insegnamento vivrà per sempre nei cuori e nelle menti della gente in tutto il mondo, perché lui insegnò che la più forte e vittoriosa arma in tutte le guerre, siano esse locali, nazionali o internazionali, è l’amore, l’a-m-o-r-e, che vince tutte le armi materiali e non ha valore monetario. Ma che può unire tutti gli uomini nella comprensione, nell’accordo, nella fede, nel dialogo e nel rispetto per tutti gli esseri umani. Lo so perché lo vivo tuttora”.
[CO]

 dal sito www.misna.org