MISNA
GERMANY  28/2/2004 2:56
UNICEF, ANNIVERSARIO OTTAWA: 

DECINE MILIONI MINE PRONTE A ESPLODERE

General, Brief

Nel quinto anniversario dell’entrata in vigore del Trattato di Ottawa (1 marzo 1999) sulla messa al bando delle mine, l’Unicef ha lanciato da Berlino, in Germania, un appello alla comunità internazionale a esercitare una maggiore pressione politica nei confronti di quei Paesi che non hanno ancora ratificato l’accordo che sancisce il divieto di produrre, vendere e utilizzare questo micidiale ordigno, catalogato tra le cosiddette armi leggere. L’Unicef ha ricordato che tra gli Stati che non hanno ratificato il Trattato vi sono tre potenze come Russia, Cina e Stati Uniti, che producono, usano ed esportano questi ordigni. Proprio la professata indifferenza di Washington verso la ratifica dell’accordo rappresenta la sconfitta e la delusione più grande per chi lotta per un mondo in cui non vi siano più mine anti-persona, che ogni anno uccidono o feriscono gravemente tra i 15mila e i 20mila esseri umani. L’unica ‘apertura’ degli Usa – se così può essere definita – in materia riguarda il progetto, illustrato ieri da Lincoln Bloomfield, assistente segretario di Stato, di eliminare entro il 2010 le mine ‘di vecchia generazione’ sostituendole con quelle che si auto-distruggono, o diventano inerti, dopo un certo lasso di tempo. Washington, inoltre, ha annunciato che raddoppierà, portandola a 70 milioni di dollari, la cifra che spende ogni anno per localizzare e far brillare le mine che costituiscono un pericolo per i civili e che non rispondono alle finalità di un’attività deterrente. Peccato che il presidente Bill Clinton avesse a suo tempo già approvato un progetto del genere, che prevedeva per il 2006 la messa al bando delle mine attuali. IL governo Bush, dunque, nel ripresentare un progetto già noto ne ha posticipato di quattro anni l’entrata in vigore. Alla cerimonia berlinese ha partecipato anche Christina Rau, moglie del presidente tedesco Johannes Rau e madrina dell'Unicef. La first lady tedesca era di ritorno da un viaggio in Cambogia, dove sono stimate in cinque o sei milioni le mine anti-persona ancora sepolte e in grado di uccidere. Sono almeno 60 milioni, secondo alcune fonti addirittura 100 milioni, le mine inesplose che, attualmente, infettano decine di Paesi, forse addirittura 60, dall’Angola alla Bosnia, dalla Cambogia alla Colombia, in tutti i continenti.[LL]

 dal sito www.misna.org