MISNA
VATICAN CITY  30/4/2003 12:12

PAPA: GRANDE LEZIONE DI POLITICA FONDATA SULLA PAROLA DEL SALMISTA

Church/Religious Affairs, Standard

Ritratto dell’uomo politico ideale quello offerto stamane dal Santo Padre nel corso della consueta udienza del mercoledì in Piazza San Pietro, alla presenza di numerosi pellegrini giunti da ogni parte del mondo. Prendendo spunto dalle parole del salmista, il Papa ha tracciato l’identikit del politico, il cui “modello di vita - ha detto - dovrebbe essere l’agire divino nel governo del mondo: un agire retto da una perfetta integrità morale e da un energico impegno contro le ingiustizie”. Commentando il salmo 100, il Papa ha sottolineato che “tale testo viene ora riproposto come programma di vita per il fedele che inizia il suo giorno di lavoro e di relazione col prossimo. È un programma di ‘amore e giustizia’, che si articola in due grandi linee morali. La prima è chiamata ‘via dell’innocenza’ ed è orientata ad esaltare le scelte personali di vita, fatte ‘con cuore integro’, cioè con perfetta rettitudine di coscienza. Da un lato, si parla in modo positivo delle grandi virtù morali che rendono luminosa la ‘casa’, cioè la famiglia del giusto: la saggezza che aiuta a ben comprendere e giudicare; l’innocenza che è purezza di cuore e di vita; e, infine, l’integrità della coscienza che non tollera compromessi col male. Dall’altro lato, il salmista introduce un impegno negativo. Si tratta della lotta contro ogni forma di malvagità e di ingiustizia, così da tener lontano dalla propria casa e dalle proprie scelte ogni perversione dell’ordine morale”. La seconda linea, invece, “è sviluppata nella parte finale del salmo e precisa l’importanza delle doti più tipicamente pubbliche e sociali. Anche in questo caso si elencano i punti essenziali di una vita che intende rigettare il male con rigore e fermezza”. Un impegno basilare in una società di tradizione orale, ma anche un’esortazione per i regnanti a rigettare “ogni arroganza e superbia” e a rifiutare la compagnia “di chi procede sempre con l’inganno e la menzogna”. L’ultimo versetto del salmo - ha osservato Giovanni Paolo II - è particolarmente “energico”: “sterminerò ogni giorno tutti gli empi del Paese - recita il re fedele a Dio - per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male”. “È importante - ha detto il Papa ai fedeli - ricordarsi di una cosa: colui che parla non è un individuo qualsiasi ma il re, supremo responsabile della giustizia nel Paese. Con questa frase egli esprime in modo iperbolico il suo implacabile impegno di lotta contro la criminalità, un impegno doveroso, condiviso da tutti coloro che hanno responsabilità nella gestione della cosa pubblica”. “Evidentemente - ha ammonito - questo compito di giustiziere non spetta ad ogni cittadino. Perciò - ha spiegato ai fedeli - se i singoli fedeli vogliono applicare a se stessi la frase del salmo, lo debbono fare in senso analogico, decidendo cioè di estirpare ogni mattina dal proprio cuore e dalla propria condotta la mala pianta della corruzione e della violenza, della perversione e della malvagità, nonché ogni forma di egoismo e ingiustizia”.
[CO]

 dal sito www.misna.org