FONTE: MISNA
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LIBERIA 6/8/2003 1:38 |
I
SEGNALI CONTRASTANTI DI UNA CRISI ANCORA GRAVE
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General, Standard |
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La
crisi liberiana ha vissuto un’altra giornata caratterizzata da
segnali contrastanti. Alla gioia e alle scene di giubilo che
stanno accompagnando il progressivo dispiegamento a Monrovia delle
forze di pace inviate dall’Ecowas (a comunità economica degli
Stati dell’Africa occidentale), si contrappone la disperazione
delle persone che abitano le zone in cui invece i combattimenti
sono proseguiti regolarmente. Fonti della MISNA hanno riferito che
scontri tra la ribellione e le forze governative si sono
registrati nella capitale liberiana - soprattutto nella zona del
porto, di cui le forze del presidente Charles Taylor vogliono
riprendere il controllo – a Buchanan, seconda città del Paese,
dove le forze governative affrontano i ribelli dell’altro gruppo
attivo nel Paese il Model (Movimento per la democrazia in
Liberia), e anche nelle due principali città della Contea di Bong:
Ganta e Gbarnga, circa 200 chilometri a nord di Monrovia. I
contrasti che si vivono sul campo si ritrovano anche sul fronte
diplomatico. Se questa mattina il presidente sudafricano aveva
rassicurato la comunità internazionale dell’intenzione di
Taylor di lasciare il potere la prossima settimana per recarsi in
esilio in Nigeria, nel pomeriggio lo stesso capo di stato
liberiano è tornato per l’ennesima volta a precisare, anche se
sarebbe meglio dire a ritrattare, le condizioni della sua
partenza. Secondo un portavoce del governo nigeriano, infatti,
Taylor avrebbe posto “nuove condizioni” alla proposta di asilo
presentatagli dalla Nigeria. Taylor ha confermato che lascerà il
potere lunedì 11 agosto, come promesso, consegnando i poteri al
suo vice Moses Blah, ma è tornato a ribadire che non lascerà la
Liberia finché il Tribunale speciale per la Sierra Leone non avrà
ritirato le accuse di crimini di guerra e contro l’umanità
mosse nei suoi confronti. Taylor teme infatti che il mandato di
cattura spiccato dal capo procuratore David Crane lo possa
raggiungere fin nel suo esilio nigeriano. Intanto sul fronte
umanitario l’emergenza continua ad essere alta: a Monorvia, ma
anche a Buchanan, le derrate alimentari scarseggiano e per quanto
le agenzie umanitarie dell'Onu hanno fatto sapere di essere pronte
ad accelerare la distribuzione degli aiuti, la sicurezza sul
terreno non è ancora tale da consentire il loro ingresso nel
Paese.
[MZ]
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dal sito www.misna.org
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