FONTE: MISNA
SRI
LANKA 26/1/2005 15:10 |
DOPO
MAREMOTO:
CERIMONIE
IN TUTTO IL PAESE IN GIORNATA NAZIONALE DI LUTTO
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Church/Religious
Affairs, Standard |
Manifestazioni
religiose si sono tenute oggi in tutto lo Sri Lanka in occasione
della giornata ufficiale di lutto per le vittime del maremoto del 26
dicembre scorso. A Jaffna, città nell’estremo nord del Paese
controllata dai ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della
patria tamil’ (Ltte), monsignor Thomas Savundaranayagam, vescovo
della locale diocesi, ha celebrato una messa nella cattedrale per la
minoranza cattolica. “Nella mia omelia – ha detto il presule
alla MISNA – ho invitato a pregare per chi ha perso la vita nel
maremoto, per chi ne è uscito vivo affinché non perda la speranza
e trovi il coraggio di ricominciare, e per una rapida opera di
recupero e ricostruzione”. Il vescovo ha poi ricordato che nella
zona di Jaffna la maggioranza della popolazione è composta da tamil
di religione induista, i quali hanno ricordato i loro morti in varie
cerimonie svoltesi nei templi disseminati nella regione. Da queste
zone settentrionali e orientali, loro tradizionali roccaforti, le
‘Tigri’ hanno inviato un comunicato, invitando “tutti a
condividere il dolore e lo sconforto dei nostri fratelli che hanno
perso i loro cari”. Particolarmente toccante, continua monsignor
Savundaranayagam, è stata la celebrazione cattolica svoltasi più a
sud, e precisamente a Mullaitivu, una delle località più colpite
dallo tsunami. “In questa città un gran numero di persone – ha
spiegato il presule - si è radunato insieme per partecipare a una
messa all’aperto. Al centro c’era una simbolica bara, contenente
nomi e foto di numerose vittime dello tsunami. Al termine della
funzione la bara è stata portata in processione fino al luogo dove
sorgeva una chiesa, spazzata via dal maremoto. È stata una
cerimonia davvero commovente”. Sempre oggi, nella capitale
Colombo, buddisti, induisti, cristiani e musulmani hanno preso parte
a una funzione inter-religiosa, su iniziativa della
‘Inter-religious Peace Foundation’, in memoria degli oltre
31.000 morti nella catastrofe. In occasione della giornata di lutto
l’intero Paese ha osservato un minuto di silenzio, mentre il
portavoce presidenziale e capo della squadra governativa impegnata
nelle operazioni di soccorso, Harim Peiris, ha affermato che
“tutti gli abitanti dello Sri Lanka sono uniti nel dolore e hanno
bisogno di superare qualsiasi differenza politica o di altro tipo
per collaborare alla ricostruzione della nazione”.
[LM]
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dal sito www.misna.org
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