Poco confortanti i dati di Goletta Verde per la Sicilia

Un mare “affaticato”
Al limite del tollerabile per i bagnanti


di Giovanni Petrungaro

MILAZZO – Sono poco confortanti i dati sulla qualità delle acque di balneazione siciliane. È quanto sostiene “Goletta Verde”, la campagna di analisi e informazione sullo stato di salute dei mari italiani, condotta ormai da diversi anni da Legambiente. I riscontri sono stati forniti ieri mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi a bordo del rimorchiatore “Pietro Micca”, il laboratorio galleggiante degli ambientalisti che per quasi un mese ha attraversato il mare siciliano, effettuando prelievi nelle nove province. «Nel 35,5 per cento dei controlli effettuati in oltre sessanta siti – ha detto Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde – le acque siciliane sono al limite del tollerabile per i bagnanti. Abbiamo notato un mare “affaticato”, che presenta segni di sofferenza e solo 36 punti di campionamento sui 62 testati dai biologi di Goletta Verde ottengono il giudizio di acque “non inquinate”. Ciò significa che sono risultati entro i limiti sia i parametri previsti dal Dpr 470/82 sulle acque di balneazione, sia gli Enterococchi, parametro microbiologico non ancora nella normativa italiana, ma già inserito nella direttiva europea che Goletta Verde da tre anni utilizza per le sue analisi. Per le altre località – ha aggiunto la Guadagnini – il giudizio va da “leggermente inquinato” (22 siti), ad “inquinato” (3 siti), sino a “gravemente inquinato”, un solo punto di monitoraggio (Balestrate, nel palermitano)». Più in generale le acque più a rischio sono quelle di Gela, Porto palo di Menfi e Mazzara del Vallo, mentre nel messinese, due asterischi, simbolo di “leggermente inquinato” sono stati attribuiti ad alcune zone di S.Agata, Barcellona, Mondello, Cefalù, Selinunte, Marina di Ragusa, Messina, Mili Marina e Itala. Considerazioni più specifiche sui dati sono giunte da Massimo Serafini della segreteria nazionale di Legambiente, il quale ha preliminarmente precisato che «quelle di Goletta Verde sono analisi puntuali che si riferiscono ad un singolo prelievo, non hanno perciò la pretesa di assegnare patenti di balneabilità, ma rimangono pur sempre fedeli e significative fotografie della situazione in piena stagione balneare. Sicuramente comunque – ha aggiunto – questi dati devono far suonare un campanello di allarme che porti ad una decisa inversione di rotta». Serafini ha quindi parlato del Ponte sullo Stretto ribadendo il “no” di Legambiente, poiché viene ritenuta «opera inutile e tecnicamente assurda». Sulla stessa linea il pensiero di Enzo Colavecchio, coordinatore della provincia di Messina di Legambiente, il quale ha poi commentato il dato del comprensorio tirrenico ed in particolare di Milazzo, dove i due prelievi effettuati (al lido Smeralda e alla Ngonia del Tono) hanno dato esiti positivi. Una buona notizia per il mare mamertino anche se stavolta, forse “Goletta Verde” è stata generosa con la città del Capo, visto che a differenza di altri anni ha concentrato i prelievi su due zone solitamente preservate dal rischio inquinamento. Ma così è. Alla conferenza stampa di ieri sono intervenuti oltre agli ambientalisti anche il sindaco di Milazzo, Nastasi, accompagnato dall'assessore Italiano e dall'ex assessore Trimboli, il tenente di vascello Antonino Zanghì, in rappresentanza della Capitaneria, il responsabile del porticciolo turistico di via Rizzo, Ivo Blandina, Franco Andaloro dell'Icram, e i rappresentanti locali di Legambiente, Ruggeri e Vece. A margine dell'incontro, sono state anche illustrate le novità 2003 di Goletta Verde, tra le quali la campagna “Profondo blu” per la tutela delle aree marine. Un'occasione che ha indotto Legambiente di Milazzo a rilanciare la proposta di istituzione di un'area marina protetta nella zona di Capo Milazzo.

testo integrale tratto da la "Gazzetta del Sud" - 3 agosto 2003