LA TRAGEDIA DEI DISPERATI
Quegli
uomini non interessano a nessuno?
di
Marina Corradi
E'un cimitero ormai quel
pezzo di mare a sud di Lampedusa. Troppe le navi clandestine naufragate. E
ancora di più quelle di cui non si sa con certezza, ma si dice, si
mormora - giacchè quegli scafi non «esistono», ed esistono ancor meno
se vanno a fondo in silenzio. Natale 1996, tra Malta e la Sicilia affonda
una motonave. Centinaia, si dice, gli immigrati a bordo, nessun corpo
recuperato. Marzo 2002, ancora in quelle acque, dodici salvati, cinquanta
dispersi. Settembre scorso, dodici morti davanti a Porto Empedocle; la più
giovane, una ragazza di quindici anni.
L'assedio, e la strage, continuano. Ci siamo ormai abituati a trovarlo
normale. Normale che uomini e donne muoiano a decine in una notte di mare
grosso; forse non lo sapremo, e se anche, non sarà magari l'apertura del
tg. Normale che un Bossi parli senza vergogna di abbordare queste misere
navi.
Disgraziatamente, ancora una volta a fermarle ci pensa il mare, e la
criminalità degli scafisti. E anche il caldo di questi giorni, che
trasforma in forni i container dei Tir in cui si stipano curdi e
marocchini (Shamini Sarsate, curdo iracheno, trovato morto l'altro ieri a
Trieste in un Tir dopo 38 ore a sessanta gradi, senz'acqua). E' assedio
veramente, con la spietatezza degli assedi antichi. Dentro la fortezza i
più guardano altrove, e si preoccupano del loro benessere minacciato.
Ed è stridente il contrasto fra i disperati dei naufragi, i soffocati dei
Tir, e il nostro non piccolo benessere - non sostenibile comunque a lungo
senza braccia, senza i figli che non abbiamo. E' miopia dire «non fateli
entrare», grettezza di chi crede di poter continuare a vivere il suo
piccolo mondo, mentre attorno c'è la rivoluzione. E però le tragedie,
quella di ieri l'altro, quelle di cui non sapremo mai, costringono a
domandare tenacemente nuovi sforzi per ordinare gli ingressi; per
regolarli, e dare garanzie a chi viene. Sforzi per fermare questo
arrembaggio disperato e mortale, in cambio di garanzie reali per i con
tingenti possibili e previsti. Così come, concretamente, appare difficile
credere che, in tempi di controlli satellitari, in un lembo di mare si
avvicendino e spariscano nel nulla imbarcazioni cariche di centinaia di
uomini. Da dove vengono e dove vanno, e se per caso sono in difficoltà,
volendo si potrebbe magari controllarlo. Volendo. Se quegli uomini
interessassero a qualcuno.