GUIDA ALLA LETTURA

DELL’ICONA DI GESÙ “PANTOCRÁTOR” E MAESTRO

di Fr. Egidio Palumbo

 

            L’iconografo si rifà al modulo classico di rappresentazione del volto di Cristo. Dovendo ritrarlo a mezzo busto evidenzia questi particolari significativi:

            — la tunica che aderisce al corpo è di color porpora e rappresenta la divinità, il mantello che lo avvolge è di color blu e rappresenta l’umanità, vale a dire, Cristo è Uomo-Dio;

            — sulle spalle la fascia dorata del Servo/Diacono;

            — con la mano destra benedice alla maniera ortodossa, evocando con la posizione delle dita la Trinità e la duplice natura umano-divina del Figlio;

            — con la mano sinistra sorregge il libro aperto del Vangelo, dove vengono riportate alcune frasi dell’evangelo (per es. “Io sono la via, la verità e la vita”, oppure  “Venite e a voi tutti affaticati e stanchi...”), come a dire: è lui il Figlio Amato che dobbiamo ascoltare, è Lui che ci apre al significato autentico delle S. Scritture e le ricapitola in sé (cfr. Lc 24, 27.45; Ap 5,9), è Lui la Parola del Padre che contiene tutte le altre parole che l’uomo possa esprimere, è lui il solo che ci dona il Senso autentico della vita e della Storia.

            Per questo Cristo è detto “Pantocrátor”, ovvero “Colui che contiene tutto”, poiché “egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui” (Col 1,17).

            Così scrive S. Atanasio: “L’onnipotente e santissimo Verbo del Padre, penetrando tutte le cose e arrivando ovunque con la sua forza, dà luce a ogni realtà e tutto contiene e abbraccia in se stesso. Non c’è essere alcuno che si sottragga al suo dominio. Tutte le cose da lui ricevono interamente la vita e da lui in essa vengono mantenute; le creature singole nella loro individualità e l’universo creato nella sua globalità”.

 

Egidio Palumbo