" E se
domani..." 30 maggio 2009 di Eleonora Cicero
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“Viviamo su questo pianeta un lasso di tempo così breve, che tutti i nostri passi
dovrebbero dirigersi alla costruzione dello spazio
sognato dell’utopia. Costruiamolo insieme: è l’unico modo di renderlo possibile.”
Sul
Ponte Sventola Bandiera Bianca
Il rapporto annuale di Amnesty
International del 2009 non ammette repliche: la politica internazionale, negli
ultimi anni, ha messo a segno una serie di decisioni che hanno aggravato la
posizione dei più deboli mettendo in serio pericolo il rispetto dei diritti
umani. È un vero pugno nello stomaco, specie
se si pensa che buona parte dei sorprusi, avviene proprio nei paesi che fanno
parte del G20 e che, almeno in teoria, dovrebbero dare il buon esempio. La crisi economica che ha caratterizzato
gli ultimi due anni, ha di fatto ulteriormente alterato il debole equilibrio
tra paesi ricchi e paesi poveri, tra politiche economiche tese a stimolare le
banche e l’assenza totale di contromisure per tutelare le parti più deboli,
insomma, le vittime sono sempre più vittime e questo mette sempre più in
allarme la convivenza pacifica tra i vari paesi del globo terrestre. A
peggiorare ulteriormente la situazione, si aggiungono inclinazioni sempre più
guerrafondaie che tendono a promuovere conflitti bellici con relativa minaccia
nucleare. E l’Italia? Per il nostro paese, il
rapporto di Amnesty riserva un capitolo a parte, non risparmiando l’analisi
delle ripercussioni negative, che le decisioni in materia di immigrazione e sicurezza prese
nell’ultimo periodo, hanno e continueranno ad avere per i diritti umani degli
stranieri. Il pericolo di eventuali denuncie alle
autorità competenti da parte delle varie amministrazioni, mette in serio
pericolo la salute, il diritto all’istruzione e la convivenza degli extra
comunitari. Insomma tutti i messaggi lanciati dal
buon senso, dalla comunità internazionale e dalla Chiesa, trovano riscontro,
nel rapporto di un’associazione no-profit, non motivata da interessi politici
ed economici. La condanna dovrebbe lasciare attoniti
e senza parole, ma ancora una volta, si tende a difendere e motivare le scelte
prese in materia di immigrazione. Nel 2009, nonostante le belle parole,
gli “ultimi” sono ancora più ultimi, ed
i ricchi, tendono sempre più a proteggersi e ad accaparrare ricchezze a scapito
dei più deboli. Guardare la prima pagina dei giornali,
oggi, equivale a vedere il delirio dei nostri tempi. Da una parte allenatori e
calciatori pagati a suon di milioni di euro da petrolieri e ricche dinastie
familiari, dall’altra persone che per sopravvivere, sono costrette a rubare; da
una parte intere popolazioni affamate, dall’altra, i relativi governi che
spendono tutto per gli armamenti. Da un lato qualche capo di Governo che chiede
al pontefice la possibilità di comunicarsi con l’Eucarestia (nonostante la
miriade di matrimoni falliti alle spalle), dall’altra, l’appoggio pieno e
totale ad una politica discriminante e razzista. È la schizofrenia dei nostri
tempi, quella che ci permette di richiedere finanziarie per un telefonino di
ultima generazione e di non guardare la miseria reale di chi ci sta attorno. Abbiamo un’innata capacità di
condannare tutti gli “stranieri” per un reato di cui si è macchiato uno di “loro”,
ma non abbiamo l’apertura mentale, per comprendere tutti i crimini che noi perpetriamo nei loro
confronti. Sul ponte sventola bandiera bianca ed a
tenerla in mano sono, ancora una volta, i più deboli, i senza nomi della
storia, coloro che pagano il conto ad un
sistema perverso e noi, bravi cattolici e praticanti, siamo coloro che siedono
dalla parte del vincitore…
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