"E´ un episodio inquietante che
rappresenta certamente un segno di intimidazione nei miei
confronti per farmi tacere e per bloccare l´attività a favore
delle persone più svantaggiate": così don Carmelo Ascone,
parroco a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, commenta al
Sir i colpi di lupara sparati questa notte contro la sua auto.
"Come sacerdoti abbiamo il dovere di indicare le vie del bene
- aggiunge - contro il male e la violenza". La parrocchia di
don Ascose, nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, è un centro
propulsivo di attività a favore della legalità con iniziative
formative ed educative che mirano alla formazione dell´uomo nella
sua integrità. "Qualche giorno fa - ci ha detto il sacerdote
- un ragazzo mi ha chiesto perché questo mio accanimento contro
la mafia che non esiste. Io ho risposto che quando si vive in un
clima di paura e in cui non siamo liberi di esprimere le nostre
opinioni siamo in clima mafioso. Questo è il concetto che
dobbiamo vincere: la mafia esiste e bisogna combatterla".