FONTE: MISNA
COLOMBIA  6/5/2004 19:38

UN MORTO OGNI 24 MINUTI NEL PAESE PIÙ VIOLENTO DEL MONDO

Peace/Justice, Standard

È di un morto ogni 24 minuti, pari a 59 omicidi al giorno, il record di violenza mai registrato prima in qualsiasi altro Paese. Questo primato spetta alla Colombia, dove ogni anno una persona ogni 2.000 abitanti viene assassinata, mentre la probabilità di subire violenze o ferite è ancora più alta. In un Paese da 40 anni alle prese con la guerriglia delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), poi con quella dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale) e con gli omicidi a raffica dei gruppi paramilitari di estrema destra (le Autodefensas), questo primato può non sorprendere. Ebbene, forse è meglio essere pronti a ricredersi, poiché dalle statistiche diffuse dal Dipartimento nazionale di programmazione (Departamento Nacional de Planeación - Dnp) risulta che solo il 10 per cento degli assassinî quotidiani vanno ascritti alla violenza della guerriglia e agli scontri con l’esercito colombiano, - ma le autorità non rendono pubblici i dati dei militari morti - mentre tutti gli altri scaturiscono da una società realmente violenta, nella quale si registra un sequestro di persona a scopo di riscatto ogni sette ore da parte di piccoli o grandi gruppi criminali. Secondo i dati del Dnp, l’anno scorso gli omicidi sono stati 21.232, con un dato trimestrale di 5.308 morti per cause violente; solo 178 vittime vanno ascritte alle forze di autodifesa, i raggruppamenti paramilitari. Ancora più significativo del livello di violenza che si registra in Colombia è l’aumento del numero delle stragi, passate l’anno scorso da 15 a 19. Il dato locale parla ancora più chiaramente: la fine delle ostilità dei gruppi di autodifesa ha fatto mantenere stabile il numero degli omicidi a Bogotá e lo ha fatto lievemente scendere a Medellín; a Cali sono invece aumentati del 17 per cento e sono pressoché raddoppiati a Casanare, Putumayo, Meta e Cauca. Non stupisce, di fronte a queste cifre, che negli ultimi anni già cinque milioni di colombiani abbiano lasciato il Paese per cercare condizioni di vita migliori all’estero. Lo Stato, da parte sua, ha progressivamente aumentato le somme investite per la difesa, passando dal 2 al 4 per cento del prodotto interno lordo (9,7 miliardi di pesos, pari a circa 3 milioni di euro).[LL

 

dal sito  www.misna.org