QUELLI DELLA VIA Il portale di chi è alla ricerca di Verità |
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COMMENTI AL VANGELO |
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I domenica di AVVENTO
anno B 27-11-2011 Is 63,16-17.19; 64,2-7 Salmo 79 1Cor 1,3-9 Mc 13,33-37 |
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P. Gregorio Battaglia Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto omelia (audio) Questo
tempo di Avvento si apre con questo invito che è soprattutto un comando
che il Signore ci fa, questo comando di vegliare, di essere
attenti, di avere quello sguardo non solo di curiosità, ma uno
sguardo rivolto a prendersi cura delle cose, delle persone, dei luoghi.
Ripeto un comando e allo stesso tempo anche una parola che vuole
svegliare tutti noi dal nostro stato di addormentamento. "Fate in modo
- dice Gesù - che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi lo dico a tutti, Vegliate". Vegliare perché? e
cosa vuol dire per noi vegliare?..
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La
venuta escatologica del Signore: questo il centro dell’annuncio che
proviene dalla pagina evangelica. In Isaia troviamo l’implorazione che
il Signore intervenga e porti la salvezza a un popolo che vive
nell’angoscia e nelle tenebre; nel vangelo Gesù chiede di vigilare in
vista della venuta finale del Figlio dell’uomo che avverrà nella notte
del mondo; Paolo, rivolgendosi a una comunità lacerata da divisioni,
ribadisce che il nome dei cristiani è “quelli che attendono la
manifestazione di Gesù Cristo” (1Cor 1,7)...
********** Per
la Chiesa l'Avvento è Dio che vuole come riprendere il dialogo e
l'offerta che ci ha fatto nella creazione, ossia ridiventare pienamente
figli Suoi, tramite la venuta tra di noi del Suo Figlio Gesù. Ha atteso
per tutto il Vecchio Testamento: un tempo molto lungo, proprio in
preparazione di questo riprendere il dialogo con noi e la voglia di
vederci ritornare a casa con Lui, dopo il rifiuto di Adamo ed Eva.
La storia del Vecchio Testamento racconta i tanti tentativi del Padre per riportare gli uomini a Lui. Ed è davvero un segno incredibile di amore del Padre, offeso dai nostri progenitori, questo ricreare la nostra storia di amore con Lui. Vi è una domanda che dobbiamo porci, se siamo sinceri: 'E' possibile che un uomo, creatura di Dio, possa vivere lontano da 'casa' e, quello che è peggio, senza godere dell'amore del Padre?' ... ********** Iniziamo
un nuovo anno liturgico nel quale la Liturgia ci invita a leggere il
Vangelo secondo Marco, il più antico dei quattro Vangeli canonici, il
più breve, scritto da questo autore, nel quale la tradizione della
Chiesa, dal sec.II, ha riconosciuto un discepolo di Pietro, del quale
ha raccolto la testimonianza. Si tratta del "lieto annuncio di Gesù,
Cristo, Figlio di Dio" rivolto ad una comunità di cristiani di origine
pagana, probabilmente Roma, che vive in condizioni difficili, di
persecuzione. Questo contribuisce a fare di Marco un Vangelo
"essenziale", a "forte concentrazione Cristologia", nel senso che
"tutto si riassume nella chiamata a seguire Gesù"...
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Siamo nella prima domenica dell'Avvento.
Inizia dunque l'anno liturgico...
che è segnato dal percorso di un nuovo Vangelo... quest'anno la Chiesa
ci propone il Vangelo di Marco che è un Vangelo così detto dei
catecumeni perchè pone in forte evidenza un cammino di scoperta di chi
è Gesù, di accoglienza del suo mistero, della sua persona, riconosciuto
prima come Messia, poi come Figlio di Dio sotto la croce e poi come
Signore Risorto...
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II domenica di AVVENTO
anno B 4-12-2011 Is 40,1-5.9-11 Salmo 84 2Pt 3,8-14 Mc 1,1-8 |
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La liturgia di questa seconda domenica di Avvento proprio a chi ha gli
occhi aperti, a chi è sveglio rivolge una parola di speranza, è
bellissima, tutta la liturgia è un invito a sperare, a guardare Colui
che viene e a sperare...
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Il tema che unisce
le tre letture è quello dellapreparazione della venuta del Signore.
Occorre preparare la via per il nuovo esodo che il Signore guiderà
(Isaia); occorre convertirsi, prima della venuta gloriosa del Signore,
nel tempo di vita che il Signore concede a ciascuno (2Pt); il vangelo
presenta Giovanni che nel deserto prepara la strada al Messia con la
sua stessa vita, con la sua predicazione e il suo ministero.
Il vangelo interpella il credente su come accogliere nella propria esistenza il Signore che viene. Anzitutto conl’ascolto della parola di Dio contenuta nella Scrittura... ********** |
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L' Avvento è il tempo della ricerca, dell'esperienza di Dio,
dell'ascolto della sua parola: Dio parla al cuore del suo popolo, parla
agli uomini "come ad amici". Oggi Dio parla a noi: l'Avvento è il tempo
nel quale risuona la voce dei profeti che in suo nome ci parlano di
salvezza, di gioia, di consolazione. Se dal profondo delle nostre
delusioni, chiusure, durezze, impariamo di nuovo l'umiltà che ci fa
aprire a Lui, per invocarlo, ritroviamo la gioia e la speranza:
dobbiamo imparare a rimanere immersi nella nostra storia quotidiana, a
partecipare alla vita complessa dei nostri giorni, ascoltando la parola
di Dio che ci illumina e ci aiuta a vedere la sua presenza, che è
sempre presenza di amore e di salvezza...
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Viviamo
un tempo che è un mistero di iniquità e di nostalgia di Dio nello
stesso tempo.
Credo ci siamo posti tutti la stessa domanda di fronte ad un certo modo di pensare e di vivere. Da una parte si fa una grande professione di onestà, giustizia e amore, dall'altra siamo come circondati ed immersi in idee ed atteggiamenti, che contrastano con quanto professiamo. Al punto che non di rado si irride a ciò che è onesto, come se l'onestà, la trasparenza, la sincerità, la legalità, in ogni aspetto della vita, fossero caratteristiche di una civiltà superata, sostituita da un'altra che ha regole contrarie. Si fanno elogi alla fedeltà nell'amore, come un principio irrinunciabile, poi se ne accetta la fine, come una normale necessità, oppure si ricorre alla infedeltà e, quel che è peggio, giustificandola come segno di libel1à o di 'vero amore' e non come palese segno di ingiustizia... o, di fatto, incapacità di vero amore... ********** |
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...
Sembra quasi impossibile che la grandezza di Dio, pur offeso, abbia
conservato e conservi la fedeltà all'amore verso di noi. Ma è così.
Eppure tante volte continuo a chiedermi come sia possibile che Dio ci
voglia tanto bene, nonostante il nostro continuo rinnegarLo o ignorarLo
platealmente o per superficialità. Davvero Dio è Dio nella Sua
incredibile fedeltà all'amore: è Amore assoluto ed eterno! Non è
certamente del cuore di Dio il poter accettare una situazione di sue
creature disorientate, disperse, angosciate, sofferenti, come non
fossero suoi figli. E' proprio da qui che ci si spiega il ritorno di
Dio tra noi per conquistarci e riaprirci la Sua Casa e il Suo cuore di
Padre, dopo avere preparato la Sua dimora, in una donna, concepita
senza peccato originale, Maria SS. ma...
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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia Non temere, Maria: hai trovato grazia presso Dio Il
racconto dell' "Annunciazione" dell'Angelo a Maria, che leggiamo nella
quarta domenica di Avvento (Lc.1,26-38) è certamente uno dei brani
evangelici più noti, dei più letti nella Liturgia, dei più studiati e
commentati dagli antichi Padri della Chiesa e dagli esegeti moderni
eppure la sua ricchezza rimane inesauribile. Si tratta dell'evento
centrale della storia: l'incontro personale di Dio con una persona
umana. E non si tratta più semplicemente di sperimentare Dio "per" noi
e neppure, come è per tutto il cammino della storia del popolo di
Israele, Dio "con "noi: è l'esperienza di Dio "in" noi. E' l'incontro
di Dio con una donna: e non si tratta di un mito, ma di una storia vera
che incontrata da Dio diventa un mistero. Cielo e terra si incontrano,
non si confondono: si amano, si trasformano...
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Nel
Vangelo di Luca, il personaggio principale nella nascita di Gesù non è
Giuseppe, come in quello di Matteo, bensì Maria. Questo cambiamento è
dovuto al fatto che, a mano a mano che nelle primitive comunità
cristiane si approfondiva il significato di Gesù e del suo messaggio,
emergeva sempre più la figura della madre, quale discepola perfetta del
Cristo. E Luca è indubbiamente l’evangelista che più degli altri le ha
riservato un ruolo importante.
Questi presenta Maria, la ragazza di Nazaret, contrapponendola a Zaccaria, il sacerdote di Gerusalemme. Entrambi sono oggetto di proposte da parte del Signore, ma le risposte saranno differenti... ********** |
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La
vera maternità è ascoltare. È ascoltando che concepisci l’altro, ti
entra e poi vivi di lui. È la vera concezione l’ascolto. La maternità
della vergine Maria, dicevano gli antichi,
sta nell'orecchio prima che nel ventre.
Siamo
abituati a considerare Maria come un caso strano, unico. Di lei si dice
che è “Madre della Chiesa”: perché i figli hanno in comune con la madre
il fatto di essere uguali alla madre, altrimenti non sono figli.
Quindi, ciò che si dice di Maria è ciò che capita a ciascuno di noi...
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NATALE DEL SIGNORE Messa della Notte 24/25-12-2011 Is 9,1-6 Sal 95 Tt 2,11-14 Lc 2,1-14 |
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"Il
popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce"
Così
iniziava il brano del profeta Isaia che abbiamo ascoltato nella prima
lettura, ed è proprio vero, l'evento che celebriamo in questa notte
santa è un evento di luce, una luce che squarcia le nostre tenebre, una
luce che vince le nostre paure, illumina di gioia il nostro cammino,
una luce che dà speranza ai piccoli della storia. Questo evento di luce
così singolare è la nascita al mondo del Figlio di Dio...
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L’attesa
è “compiuta”! Il cammino d’Avvento si conclude con la celebrazione
della nascita di Gesù, il figlio di Dio fattosi uomo nel grembo di
Maria. Sin dalle prime righe del suo racconto, l’evangelista Luca ci fa
respirare un clima di universalità: è “tutta la terra”, infatti, a
ricevere l’ordine di Cesare Augusto di sottoporsi al censimento, un
ordine che coinvolge anche la famigliola di Giuseppe e Maria con il
bambino prossimo a venire alla luce.
Proprio su questo bambino si concentra ora il nostro sguardo. Ma questa è una concentrazione originale, perché ha in sé la forza, lo slancio di dilatarsi all’intera umanità, vedendola inserita nell’avventura che sta accadendo nella storia e nei cuori umani. Ma quale avventura?... ********** |
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Cari amici,
voi siete certamente consapevoli che i grandi misteri della nostra fede – innanzitutto la resurrezione di Gesù, quindi la sua natività e anche la sua trasfigurazione gloriosa – sono celebrati da noi cristiani nella notte: la veglia pasquale, la santa notte di Natale, la gloriosa notte della trasfigurazione. Perché in quest’ora in cui gli uomini abitualmente si riposano o addirittura dormono, noi invece celebriamo i nostri santi misteri? Perché noi cristiani amiamo tanto le ore della notte per celebrare la nostra comunione con il Signore? Certamente perché nella notte abbiamo più capacità di concentrazione, siamo meno distratti. Ma io credo che noi cristiani ci esercitiamo nella notte ad attendere – attendere la salvezza, attendere qualcuno che amiamo –, e dunque vegliamo nella notte, per restare vigilanti, per essere pronti ad accogliere il Veniente... ********** |
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AUGURI |
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Possa
il Signore Gesù
toccare
i nostri occhi
per
renderci capaci di guardare
non
ciò che si vede
ma
quello che non si vede.
Possa
aprirli,
questi
occhi,
perché
contemplino
non
il presente, ma l'avvenire
e
possa donarci
gli
occhi del cuore
con
cui possiamo vedere Dio
attraverso lo Spirito. (Origene)
Buon Natale! |
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S.E. Rev.ma Mons.
Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento |
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S.E. Rev.ma Mons.
Domenico Mogavero Arcivescovo di Mazara del Vallo
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Il
Natale riempie sempre il mondo di aria di serenità. Non se ne capisce
forse la ragione, ma di fatto il Natale è sempre, per tutti, 'la festa
dell'amore'.
E' un fatto che a Natale il cuore si allarga, come avessimo trovato la gioia di stare insieme, come ragione del cuore. Natale ci insegna che l'uomo non è solo, ma ha bisogno di qualcuno che veramente lo ami e lui possa amare. Possiamo, come è nello stile del consumismo, fare della solennità del Natale, solo un motivo di festa terrena, una festa che dura poco, ma il NATALE ha il suo fascino, per un Evento, grazie al quale, anche se non ci crediamo, Dio fa pace con noi e ci riapre la Sua Casa... ********** |
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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore Nell'Avvento
abbiamo risvegliato in noi il desiderio, l'attesa di Dio: il Natale è
la risposta di Dio che viene incontro alla nostra sete, al nostro
bisogno di lui. Vivere il Natale significa percorrere, con il Vangelo,
tutto il cammino interiore dell'uomo in ricerca di senso, incrociare
gli idoli che gli si offrono, sperimentarne la radicale insufficienza e
poi d'improvviso incontrare la luce: il Vangelo di Luca è quello più
coinvolgente, con la sua bellezza che irrompe nelle zone più oscure, la
gioia dentro l'angoscia, la forza dentro la debolezza, la ricchezza
dentro la povertà, perché Dio è con gli ultimi, perché dal cielo è
venuta una luce che ha rischiarato la notte oscura della solitudine
umana e un angelo ha parlato ai pastori...
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"Diventate vela del mondo che trascina il genere umano dalle secche al largo" (don Tonino Bello)
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Maria Santissima Madre
di Dio 1-1-2012 Nm 6,22-27 Sal 66 Gl 4,4-7 Lc 2,16-21 |
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Sono
diversi gli elementi che confluiscono nella celebrazione di questo
giorno.
Intanto
è domenica e, come ogni domenica, facciamo memoria della Pasqua di
morte e resurrezione del Signore e della vita nuova che anche noi
abbiamo ricevuto nel Battesimo, ma oggi è anche il primo giorno
dell'anno nuovo, l'anno che si apre davanti a noi. E ancora oggi, primo
giorno dell'anno è caratterizzato dalla giornata di riflessione di
preghiera per la pace...
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mons. Gianfranco Poma
Biblista della diocesi di Pavia Maria conservava tutte queste parole meditandole nel suo cuore L'inizio
del nuovo anno è collocato dalla Liturgia nel segno di Maria Ss. Madre
di Dio: Maria la donna, la madre, la Chiesa e noi siamo invitati ad
entrare nell'esperienza nuova, tipicamente cristiana, del tempo, dello
spazio, della vita, per la quale la Parola per la potenza di Dio che la
dice diventa realtà, e la realtà è manifestazione della Parola; la
Parola di Dio accolta da Maria diventa carne e la carne del Figlio di
Maria rivela lo splendore della gloria di Dio e l'umanità che in Maria
è diventata accogliente della Parola di Dio vive nel tempo e nello
spazio, la meraviglia continua di percepirsi come l'incarnazione della
Parola. Così, ogni esperienza concreta, anche la più piccola, si apre e
diventa simbolica dell'infinita bellezza e ricchezza di Dio: se Dio si
è incarnato, questa nostra carne, fragile e umile, per chi ha gli occhi
della fede, si apre e sempre più si illumina dell'infinito di Dio...
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Ogni
inizio di un nuovo anno è il momento di dare uno sguardo a quello che
abbiamo vissuto nell'arco di tempo, l'anno appena trascorso, dono di
Dio: un momento per 'valutare' quanto abbiamo scritto nel libro della
vita. Ricordi che possono generare, anzi debbono generare, con un esame
di coscienza serio e sincero, propositi, che non siano solo
costernazione per gli atti sbagliati, ma desiderio e impegno per creare
progetti di cose nuove in Cristo.
La Chiesa termina l'anno ricordandoci che onestamente non ci resta che affidarci alla misericordia del Padre, perché perdoni quanto è stato vissuto lontani forse da quello che Lui aveva progettato per noi e che forse, tante volte, sono state scelte, le nostre, senza, se non addirittura contro di Lui... ********** |
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Epifania del Signore 6-1-2012 Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3a.5-6 Mt 2,1-12 |
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La
celebrazione della manifestazione del Signore alle genti sottolinea
il carattere universale dell’incarnazione: essa avviene nel
seno di Israele, ma eccede Israele; è confessata dalla chiesa, ma non
riguarda la sola chiesa. Così il pellegrinaggio delle genti verso
Gerusalemme (Is 60) e l’arrivo dei Magi a Gerusalemme e poi a Betlemme
(Mt 2) appaiono due momenti costitutivi dello stesso aspetto
universalistico del “mistero” divino (Ef 3).
“Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo” (GS 22). Nella particolarità dell’uomo Gesù di Nazaret – l’ebreo Gesù – Dio incontra l’universalità dell’umanità. Il testo evangelico dice che Gesù non è solo il Messia destinato a Israele (“il re dei Giudei”), ma anche il cercato dalle genti. Ma per incontrarlo i Magi, figura delle genti in ricerca, devono passare per Gerusalemme e incontrare le Scritture ebraiche, che orientano la loro ricerca. La Scrittura è luce per il cammino dell’uomo e via che conduce a Cristo. E Cristo, fin dalla nascita, è spazio di incontro tra ebrei e pagani... ********** |
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Sappiamo
che la Chiesa sottolinea in modo solenne i giorni che raccontano il
cammino che Dio ha fatto e fa per la salvezza di tutti gli uomini,
anche e soprattutto dopo il peccato originale.
Subito, dopo la Sua nascita, attraverso il racconto della incredibile ricerca dei Magi, Gesù volle manifestare che se Lui era tra noi, non lo era per alcuni privilegiati, come il popolo ebraico, ma per tutta l'umanità, senza distinzione: un amore universale. Ogni uomo o donna diventa, con l'Epifania, un chiamato a fare parte del Regno di Dio. Con questa solennità, la Chiesa ci ricorda che Dio chiama tutti e rende possibile che tutti, ma proprio tutti, siano Suoi figli, cui è preparata la vera Casa, il Suo Regno. Per questo l'Epifania è Festa solenne... ********** |
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I
primi due capitoli dei vangeli di Matteo e di Luca sono chiamati i
“vangeli dell’infanzia”, denominazione che molti intendono come vangeli
per l’infanzia. Infatti, trattando della nascita e dei primi anni di
vita di Gesù, sembrano una raccolta di fatti fantastici, scritti per
meravigliare i piccoli: Gesù bambino, i magi, i pastori, gli angeli, la
stella, Erode nel ruolo dell’orco cattivo… personaggi adatti più per un
presepio che per la fede.In realtà questi vangeli non sono il ricordo
dei primi passi di Gesù, ma un compendio teologico col quale gli
evangelisti anticipano al lettore l’intera esistenza di Gesù, con
particolare riferimento alla sua morte e risurrezione.È questa l’ottica
con la quale va letto il secondo capitolo del vangelo di Matteo, che si
apre con la nascita di Gesù e l’improvvisa comparsa di “alcuni
maghi”.La sorpresa di quest’apparizione è sottolineata dall'evangelista
con l’interiezione ecco: “Nato Gesù a Betlemme di Giudea, ai tempi del
re Erode, ecco giunsero alcuni maghi dall'Oriente” (Mt 2,1).Che
c’entrano i maghi con il Figlio di Dio?...
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Battesimo del Signore 8-1-2012 Is 55,1-11 Cant. Is 12,2.4-5 1Gv 5,1-9 Mc 1,7-11 |
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Oggi la Chiesa celebra il mistero del Battesimo di Gesù. Abbiamo ascoltato la pagina iniziale del Vangelo di Marco...
"Inizio del Vangelo di Gesù, Figlio di Dio" ed abbiamo dedicato abbastanza giorni per accogliere l'annunzio di un inizio perché il Natale di fatto è un inizio, ogni nascita è un inizio e noi abbiamo potuto ascoltare insieme ai pastori l'annunzio degli angeli che dicono "è nato per voi un bambino"; un bambino nasce per noi, andando a ritroso anche la festa dell'Immacolata Concezione è l'annuncio di un inizio... e nella festa dell'Epifania ci viene detto che quel Bambino è un re, è il Re... e la pagina che abbiamo ascoltato questa sera è ancora un altro inizio, per l'evangelista Marco è l'inizio del ministero di Gesù... ********** |
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Dopo
la manifestazione di Gesù quale Signore alle genti nell’Epifania,
questa festa celebra la manifestazione del Signore a Israele. Le
tre letture, attraversate dallasimbologia dell’acqua, presentano il
tema della rinascita e dell’esperienza di Dio come Padre: il
vangelo mostra Gesù quale nuovo Mosè che dà inizio all’esodo
escatologico attraverso un’immersione nelle acque del Giordano che lo
conferma Figlio obbediente al Padre; la seconda lettura rievoca il
ministero terreno di Gesù attraverso i due poli dell’acqua e del
sangue, cioè del battesimo e della croce, e pone la fede in Gesù,
Cristo e Figlio di Dio, come radice dell’esperienza cristiana della
paternità di Dio; la prima lettura ricorda ai figli d’Israele esuli a
Babilonia che l’esodo dalla cattività sarà autentico se accompagnato da
un movimento di conversione e ritorno al Signore che è il Padre
misericordioso...
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Con
la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro
Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci
infinitamente felici.
Così descrive l'evangelista Matteo il Battesimo di Gesù: "In quel tempo. Giovanni predicava: "Dopo di me viene uno che è più forte di me ed al quale non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo". In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di Lui come una colomba. E sentì una voce dal cielo: 'Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". (Mt. 1,7-11) La Chiesa oggi ci offre da meditare e chiedere: "Come mai il Battesimo veniva amministrato da Giovanni Battista, prima di Gesù? Che cosa voleva dire essere battezzati dal Precursore? Che significato ha allora il 'mio' Battesimo?" ... ********** |
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