APPELLO
Noi ebrei
europei...*
L'attacco suicida del 19 agosto a Gerusalemme è una
brutale, irrazionale, politicamente e moralmente inaccettabile, quanto
sfortunatamente prevedibile reazione alla violenza nei territori
palestinesi occupati. Negli ultimi mesi, nonostante la tregua dichiarata
tra le due parti, Israele non ha esitato ad ostacolare progressi
nell'avvio di un nuovo processo di pace. Nessun vero sforzo è stato
compiuto per fermare la crescita degli insediamenti nei territori occupati
o per fermare la violenza e le angherie dei coloni nei confronti della
popolazione palestinese. Abbiamo assistito a liquidazioni di leaders e
militanti palestinesi, uccisioni e ferimento di civili palestinesi,
mancate promesse di rilasciare i prigionieri, al perpetuarsi di chiusure e
coprifuoco, ad incursioni in campi profughi, città e villaggi
palestinesi, demolizioni di case, esproprio di terreni per la costruzione
del «muro di separazione» che rinchiude la popolazione palestinese in
ghetti fortificati. In breve, la crudeltà quotidiana dell'occupazione.
Per quanto impari siano le possibilità per la parte israeliana e
palestinese di spezzare questo circolo vizioso e per quanto disperata sia
la situazione in cui si trovano i palestinesi, noi condanniamo questi
attacchi. Essi non aiutano in alcun modo la causa palestinese. Al
contrario, forniscono al governo israeliano la giustificazione per
continuare la politica della repressione, che non conduce alla sicurezza,
ma genera soltanto ulteriore violenza. Essi inoltre ostacolano i tentativi
delle tante organizzazioni palestinesi, israeliane ed internazionali di
convincere l'opinione pubblica israeliana e la comunità internazionale a
sostenere la giustificata richiesta dei palestinesi di avere un proprio
Stato.
La brutalità di quest'ultimo attacco rafforza l'immagine di Israele come
unica vera vittima del conflitto, mentre, in realtà, è l'occupazione a
causare il conflitto e la violenza di cui sono vittima entrambi i popoli.
European Jews for a Just Peace crede che, per aver mancato nel
condannare le numerose violazioni della tregua e della stessa Road Map
e per non aver indotto il governo israeliano a mantenere i propri impegni,
il Quartetto (Usa, Unione europea, Russia e Onu) abbia una parte di
responsabilità per la situazione attuale.
Chiediamo al Quartetto di compiere ogni sforzo per prevenire
qualsiasi tipo di rappresaglia violenta che potrebbe solo alimentare
questa tragica escalation.
Chiediamo inoltre a tutti coloro che credono che la soluzione di questo
conflitto ed una giusta pace nell'area si possano raggiungere solo con la
creazione di uno Stato palestinese in grado di vivere ed indipendente, al
fianco di Israele, di alzare la propria voce per chiedere un più forte e
determinato intervento internazionale.
Se non viene impedita la rottura delle trattative, l'attacco del 19 agosto
rischia di causare un'altra vittima: la legittima speranza di entrambi i
popoli in un futuro migliore e di pace.
Il Comitato Esecutivo di Ejjp (Ebrei europei per
un pace giusta)
* Ejjp è una rete di diciotto gruppi ebraici provenienti da nove Paesi
europei
Per informazioni: http://www.ejjp.org/
contatto: ejjp@ejjp.org, rete.eco@virgilio.it
tratto da "Il Manifesto" - 23 agosto 2003