"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
L'AMACA - 28 ottobre 2007 di Michele Serra Credevo di condividere con poche frange di eccentrici l'opinione che il Prodotto Interno lordo fosse un parametro limitato e meschino per misurare lo stato di salute di un consesso umano. Grazie a Giovanni Mariotti ("Corriere" di ieri, recensione del libro di economista Dacrema "La dittatura del Pil" ) scopro che già Robert Kennedy, nel fatidico 1968, così parlava: «Non possiamo misurare i successi del Paese sulla base del Pil. Il Pil comprende l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgomberare le autostrade dalla carneficina del fine settimana... comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini ...».E così via. Caspita! Ma allora è proprio vero che in quarant'anni il mondo è via vai slittato verso il Pensiero unico. Le parole di Kennedy, oggi, suonano come ultra-radicali, inconcepibili nel contesto iper-produttivista che ha inglobato come una gelatina invincibile tutti o quasi gli atti e le parole delle varie leaderschip occidentali, anche quelle di sinistra. Sembrano uscite da un volantino no-Tav o no-qualcos'altro, nascevano invece ad un palmo dal potere americano e dalla Casa Bianca. Si stava meglio quando si stava peggio. testo integrale tratto da La Repubblica - 28 ottobre 2007
|