"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
BUONGIORNO La Fede muta di Massimo GramelliniL’analfabetismo religioso degli
italiani, certificato da un sondaggio de «Il Giornale», non è sintomo
di ateismo ma di ignoranza. Per quanto occorra intendersi: ignorante era
mia nonna, che aveva la terza elementare e però guardava «I fratelli
Karamazov» alla tele, non essendoci nient’altro, e sapeva ancora
distinguere gli Evangelisti dai Magnifici Quattro. L’ignorante moderno
è invece un maleducato istituzionale, nel senso che nessuna delle
istituzioni deputate a farlo gli insegna più nulla: la famiglia, la
scuola, la tv pubblica e tanto meno la Chiesa, che nei secoli bui impediva
ai fedeli di accostarsi alle Scritture senza il tramite del prete, mentre
oggi sembra aver rinunciato anche a quello. I vescovi non spiegano più lo
Spirito Santo o la resurrezione della carne, che ormai persino qualche
cattolico fervente ritiene sia una metafora. Discettano di preservativi e
famiglie di fatto. E molti parroci sopraffatti dal buonismo - lo ha
rilevato Messori - parlano di Gesù come se fosse Veltroni, quando non
viceversa. Testo integrale tratto da “La Stampa” – 10.04.2007 |