La Chiesa di Locri-Gerace “coglie questo
momento di rinnovato dolore per un’ulteriore approfondita
occasione di riflessione. Raccoglie il dolore di una famiglia per
tutte le famiglie delle vittime della violenza, di una terra per
tutti i suoi figli”: è quanto hanno voluto testimoniare ieri
sera, con una veglia di preghiera a Locri, le Commissioni
giustizia e pace e della pastorale sociale e del lavoro della
diocesi per ricordare il primo anniversario dell'assassinio di
Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale
calabrese. Tema della veglia - guidata dal vescovo Giancarlo Maria
Bregantini – “In Verità e Liberta”. “In Spirito di libertà
e verità - ha detto mons. Bregantini - pur tanto fortemente
contrastate dalla diffusa violenza e dal prevalere degli oscuri
voleri dei poteri deviati, che rendono ogni gesto quotidiano di
rettitudine e ogni scelta equa un atto di coraggiosa sfida, a
rischio personale di martirio, noi, uomini liberi e testimoni di
speranza, facciamo memoria delle tante vite spezzate dalla
violenza omicida della criminalità organizzata”.
Il 16 ottobre è divenuto una data
“simbolo”: “Non possiamo non ricordare - si legge in un
messaggio diffuso dal presule e dalle due commissioni diocesane,
in occasione - anche in questa occasione, la spontanea e sana
rivoluzione dei ragazzi di Locri che hanno rappresentato il
risveglio della Speranza; le opere e le imprese delle
cooperative e delle associazioni cattoliche per testimoniare la
speranza con progetti concreti di cambiamento; l’impegno
assunto come cittadini onesti a collaborare per una società
civile libera da soprusi, violenze, limitazioni dei diritti più
elementari; la necessità di essere cittadini attivi pronti a
costruire insieme percorsi di cambiamento e di
partecipazione". La diocesi lancia, quindi, un appello a
“non lasciare soli” quanti subiscono la violenza e “la
tracotanza di pochi”; “non permettiamo che rimangano senza
risposte i tanti delitti di mafia perpetrati nella nostra terra;
non consentiamo che la mafia e il malaffare regnino
incontrastati”. "Ancora una volta - conclude il messaggio
- diciamo il nostro sì convinto alla vita, apriamo il nostro
cuore alla Speranza, dobbiamo reagire, operando precise scelte
coraggiose”.