"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"

Intervista a Rosy Bindi.

“Un messaggio di speranza, errore parlare di ingerenze”

di Umberto Rosso

Il Papa ha rilanciato con forza la Chiesa nella sua missione spirituale: portare il Vangelo, dare
la speranza. Un grande progetto. La Chiesa non è interessata ad altro. Sbaglia chi vede ingerenze, chi parla di laicità ridotta a zerbino. Mi viene il sospetto che non conosca il senso vero della laicità”. Il grande apprezzamento per le parole di Benedetto XVI ma anche, per il ministro della Famiglia Rosy Bindi a Verona, la rabbia per le contestazioni a Prodi. Una meschina strumentalizzazione. Una gazzarra vergognosa messa in piedi dal centrodestra contro il premier, senza alcun rispetto per il Papa”.

Ministro, è arrivata una raffica di no ai Pacs, all'aborto, alla fecondazione assistita.
”Niente di nuovo, è la posizione di sempre. Mi sorprendo della sorpresa. Certo io poi, che sono una cattolica ma anche ho un impegno politico, parto da quei valori per arrivare ad una sintesi eticamente condivisa in una società pluralista”.


Condivide anche la condanna dell' “ondata” di illuminismo e relativismo?
”Non è una condanna. E’ una constatazione. L'assenza cioè nel nostro tempo di alcuni valori. Ma ciò detto la preoccupazione è sempre quella di dialogare con questa nostra società e non, ripeto, di condannare”.


La Chiesa non fa politica, come ha detto il Papa?
”Un monito importante. La politica è responsabilità dei cristiani e dei laici, non del mondo ecclesiale, dei vescovi, lì Papa chiede coerenza con il Vangelo ma poi ci lascia la responsabilità della mediazione politica”.


Con il politico Prodi contestato dai fedeli...
”Di contestazioni dentro lo stadio, in mezzo al popolo di Dio, neanche l'ombra. Ho sentito solo
applausi, complimenti, "Prodi Prodi", io ho stretto centinaia di mani. Questo è il mio mondo, vengo da lì, è stato come tornare a casa”.


E fuori dallo stadio?
”Una claque organizzata contro Prodi e pro Berlusconi purtroppo era prevedibile. Indegno tentare di usare così un momento tanto alto, pieno di spiritualità. Non si rispetta la Chiesa, e non parlo solo delle gerarchie ma proprio dei fedeli giunti a Verona. E non si rispettano le istituzioni del nostro paese. E poi, l'atteggiamento di Berlusconi...”.


A che cosa si riferisce, ministro?
”A quel commento alle parole del Pontefice: sembra il progetto del mio movimento politico... Ma via, ma come si fa a ingabbiare, a ridurre dentro un teatrino politico il messaggio del Papa. Che poi, in ogni caso, sarebbe Berlusconi a pensarla come il Santo Padre e non viceversa. Siamo quasi alla famosa barzelletta: chi è quell'omino vestito di bianco accanto a Silvio?”.

Operazione politica?
L'obiettivo della gazzarra è di accreditare una divisione fra il premier e il mondo cattolico, alimentare conflitti, separare Prodi e la chiesa di popolo”.


Però a sinistra molti passaggi del discorso del Papa non sono piaciuti.
“C'è sempre qualcuno che finisce per aiutare il centrodestra. Lo spirito del convegno è stato assolutamente conciliare, s'è respirata l'aria del Concilio Vaticano II nelle parole di Benedetto XVI, del cardinale Tettamanzi, ma pure in tante altre, come quelle di Savino Pezzotta".

 

 testo integrale pubblicato da  "La Repubblica" - 20 ottobre 2006