Verso
la seconda Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi
Un'occasione
per scoprire i volti dell'Africa cristiana
Dodici
anni fa un appuntamento di grazia per il continente, martoriato dalla
violenza
di
Giulio Albanese
Sono trascorsi dodici anni dalla
celebrazione a Roma dell'Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei
vescovi. Un appuntamento di grazia per il continente, martoriato proprio
in quei giorni da un'irrefrenabile ondata di violenze che, come molti
ricorderanno, insanguinò il Ruanda. E proprio nell'esortazione apostolica
postsinodale «Ecclesia in Africa», il compianto Giovanni Paolo II
sottolineò l'immenso compito che spettava alla Chiesa Africana,
auspicando, nel nome del Signore «la collaborazione di tutti» (E.A. 86).
D'allora sono certamente avvenuti alcuni mutamenti nel continente.
Anzitutto abbiamo assistito ad una diminuzione consistente dei conflitti,
sebbene in alcune regioni continui a scorrere sangue innocente come nel
caso del Darfur. A questo riguardo è encomiabile la testimonianza offerta
da tanti missionari, missionarie, sacerdoti e laici che hanno sperimentato
il martirio in terra africana per difendere il vangelo della pace. Vi è
inoltre stata una graduale affermazione delle democrazie nazionali grazie
anche al contributo della società civile al cui interno operano peraltro,
in maniera significativa, le Chiese cristiane. Sta di fatto che il 13
novembre del 2004, Giovanni Paolo II annunciò a sorpresa la sua
intenzione «di convocare una seconda Assemblea speciale per l'Africa del
Sinodo dei vescovi». Questa decisione è stata confermata dal suo
successore Benedetto XVI e proprio il 23 e il 24 febbraio scorsi si sono
riuniti a Roma cardinali, arcivescovi e vescovi dell'Africa e della Santa
Sede che fanno parte del Consiglio Speciale per l'Africa della Segreteria
generale del Sinodo dei Vescovi per lavorare alla stesura del primo
documento di preparazione, cioè i "Lineamenta". Al momento non
si conosce la data precisa dell'appuntamento sinodale anche se sono già
stati, almeno in parte, preannunciati alcuni temi. Un comunicato stampa
pubblicato dalla Santa Sede spiega che nella riunione «il Consiglio è
stato unanime nel chiedere un documento di facile com prensione e capace
di favorire il dibattito e la riflessione particolarmente sulle tematiche
della riconciliazione, della giustizia e della pace nel contesto di un
rinnovato sforzo d'evangelizzazione del grande continente africano».
Sempre nello stesso testo vi sono chiari riferimenti all'annuncio del
Vangelo, all'inculturazione, alla promozione sociale e al dialogo con gli
appartenenti ad altre fedi cristiane e religioni presenti nel continente,
in particolare con i musulmani. Non v'è dubbio che anzitutto bisognerà
fare il punto sulla situazione ecclesiale verificando quante delle
indicazione offerte dall'Ecclesia in Africa sono state recepite dalle
comunità cristiane. Da parte del mondo missionario vi è l'auspicio che
la prossima assise possa rivelarsi un'occasione privilegiata per dare
spazio sia al magistero dei vescovi africani, sia alle esperienze delle
comunità cristiane autoctone, spesso davvero sorprendenti, ma del tutto
sconosciute al resto della Chiesa cattolica. Comunità al cui interno,
rileva in un suo editoriale la rivista missionaria Nigrizia (dicembre
2004), operano in maniera significativa molti laici: «annuncio
evangelico, predicazione, catechesi, formazione, gestione… sono tutte
attività in mano, in gran parte, al laicato». Importante, inoltre è la
sottolineatura del teologo tanzaniano Laurenti Magesa il quale auspica un
rinnovato impegno, da parte di tutte le componenti ecclesiali africane, «per
una partecipazione e consultazione ad ampio raggio in ogni fase del
processo, ma soprattutto nella fase preparatoria. (…) Solo chi avrà
vissuto attivamente l'evento dal di dentro sarà pronto ad accettare le
decisioni finali come parte della sua vita di fede». Se l'assemblea del
‘94 fu «un autentico momento di grazia», spiega Magesa «la seconda
potrebbe essere un tempo di grazia su grazia».
testo
integrale tratto da "AVVENIRE" -
13 aprile 2006