Uranio impoverito: il rapporto Mandelli è falso

17.7.2002 - Roma. Ancora una volta è l'uranio impoverito a creare imbarazzo e a confermare
l'inquietante mancanza di trasparenza sugli effetti di questo metallo sui militari italiani, spediti in missione nei Balcani. La notizia è questa: le conclusioni della commissione presieduta dall'ematologo Franco Mandelli sono totalmente inattendibili, perché le valutazioni sono state fatte su dati non veritieri. In parole povere, lo studio ha un vizio
di fondo. E cioè che i militari presi in esame dalla commissione medica sono 43mila, mentre i soldati italiani inviati nei Balcani sono stati solo 28mila.

E' del tutto evidente che l'incidenza statistica di patologie come il linfoma di Hodgkin è stata enormemente superiore, rispetto a quanto è stato indicato da Mandelli e dalla sua équipe. Che pure avevano dovuto rinoscere un numero di casi di tumore del sistema emolinfatico molto superiore alla media. Ma in questa storia c'è anche una crudele ironia. Sì, perché il giallo sui numeri nasce dalle stesse forze armate. Il dato che sono stati
28mila i soldati italiani inviati nel Balcani è infatti contenuto nel Libro Bianco della Difesa.
A questo punto è importante sapere chi ha fornito i dati "gonfiati" al professor Mandelli. Quei quindicimila soldati inesistenti hanno infatti fatto precipitare l'incidenza statistica. Anche se non sono riusciti a cancellare l'anomalia che la commissione nominata dal ministero della Difesa non è comunque riuscita a spiegare.
Una ennesima sconfessione per le conclusioni della Mandelli. La sua prima, rassicurante, relazione era stata demolita da un docente di Statistica dell'università di Torino: i
calcoli erano completamente sbagliati. Ci fu allora una correzione e l'annuncio di un nuovo studio. Siamo dunque alla terza relazione che, pur ammettendo un'incidenza di tumori superiore alla media, conclude dicendo che non è possibile trovare un rapporto di causa-effetto tra uranio impoverito e linfomi e leucemie.
Ora, infine, si scopre che anche la terza relazione Mandelli è da cestinare, perché fondata su dati completamente errati. E si ricomincia tutto daccapo. Certo, a questo punto, però tutto cambia. L'équipe dell'ematologo non potrà infatti ignorare che i casi di tumore dovranno essere parametrati su un numero di un terzo inferiore rispetto a quello
preso finora in considerazione.
Intanto, l'ex presidente della Commissione Difesa della Camera, Falco Accame, pone una domanda che forse si cercherà di evitare da più parti. "Il problema - ha detto - è ora sapere chi ha fornito dati così diversi da quelli ufficialmente presentati nel Libro Bianco".
"Per la verità -dichiara- il numero di presenze da considerare è anche assai inferiore a quello di 28mila del Libro Bianco, perché il personale esposto ai rischi dell'uranio è
soprattutto quello che è stato presente in Bosnia privo di protezione. Non si può infatti considerare personale a rischio quello in Albania e in Macedonia, perché lontanissimo dalle zone d'esplosione di armi all'uranio".

Fonte La Nuova Sardegna