Presentazione
Abbiamo la consapevolezza che oppressioni ed esclusioni su scala planetaria sono il frutto avvelenato di un ordine economico-politico profondamente ingiusto e violento. Per questo siamo determinati ad impegnarci – come singoli, come società civile, come chiesa - per modificare una situazione che ci ripugna e per inaugurare un millennio senza esclusi.
Ci eravamo lasciati così, nel
settembre del 2000, al termine di quella carovana del "Giubileo degli oppressi"
che ci aveva portato ad incontrare migliaia di persone – e tanti giovani - da
Bari a Napoli, da Pesaro a Bologna, da Milano a Brescia, da Padova a Verona.
Dovunque abbiamo visto cattolici e laici esprimere partecipazione e entusiasmo,
indignazione e voglia di cambiare. Dovunque c'è stato autentico ascolto dei
testimoni del sud del mondo – Alex Zanotelli, Scholastica Kimanga (Kenya), dom
Tomás Balduino (Brasile).
Quella carovana non si è fermata
con il chiudersi dell'anno giubilare. Gli impegni formulati a Verona sono stati
raccolti da tante mani, tradotti giorno dopo giorno in sobrietà, in cittadinanza
attiva, in partecipazione politica nei movimenti e nelle reti, come quella di
Lilliput, che sono venuti costituendosi, in stimolo per le comunità ecclesiali.
Uno degli impegni più difficili e significativi era quello di promuovere la pace
e di operare perché la chiesa italiana assumesse come propria la nonviolenza
attiva.
Oggi siamo qui a rilanciare, a
riprendere in mano con più forza l'impegno per la pace, in piena continuità con
il giubileo. Come missionari sentiamo la necessità e l'urgenza di annunciare un
Vangelo di pace e giustizia.
Essere pienamente cristiani è essere costruttori di pace. Ed
essere costruttori di pace significa promuovere la giustizia, presupposto della
pace. Siamo convinti che a questo riguardo i cattolici debbano esprimersi con
maggior coraggio e debbano contribuire a scuotere l'opinione pubblica.
E non sono solamente gli atti terroristici dell'11 settembre contro gli Stati Uniti, la guerra che ne è seguita contro l'Afghanistan e la logica di "guerra giusta" che si cerca di imporre a spingerci a riprendere l'iniziativa: siamo testimoni di guerre, soprattutto in Africa, che hanno già fatto centinaia di migliaia di vittime ma che, essendo prive di peso geopolitico, non toccano più di tanto né i leaders né la gran parte dei cittadini del nord del mondo.
Ancora una volta, perciò,
formiamo una carovana dal 5 al 15 settembre (Verona, Trento, Venezia Mestre,
Milano, Genova, Firenze, Latina, Molfetta, Pesaro, Bologna) e andiamo a
incontrare tante comunità in giro per l'Italia. Ancora una volta abbiamo
testimoni dall'Africa e dall'America Latina. Ancora una volta vogliamo suscitare
partecipazione, tensione morale, scelte chiare e nonviolente dentro e fuori la
chiesa.
Questa volta però i testimoni dalle periferie del mondo – Valdenia Aparecida Paolino dal Brasile e Magouws Catherine Morakabi dal Sudafrica - ci aiuteranno a capire in che modo riconciliazione e perdono, difesa dei diritti umani e nonviolenza possono rivitalizzare – dal basso - società dilaniate dall'odio e dalle divisioni. Dal Sud del mondo, dunque, ci arriveranno proposte costruttive.
I testimoni italiani (p. Alex Zanotelli, missionario comboniano, don Luigi Ciotti, gruppo Abele e Ass. LIBERA, mons. Bregantini, vescovo di Locri, mons. Nogaro, vescovo di Caserta, mons. Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, fr.Arturo Paoli, piccolo fratello di Charles de Foucauld) ci parleranno del nesso legalità-giustizia-pace e dell’impegno da assumere come società civile e come Chiesa.
La carovana troverà ad attenderla
in ogni città gruppi, associazioni e comunità capaci di proporre a loro volta
percorsi ed esperienze di pace o di educazione alla pace.
L'appuntamento finale a Bologna
metterà a confronto le attese delle persone incontrate con un magistrato,
Gian Carlo Caselli procuratore di Torino (ingiustizia e guerra hanno a che
fare con l'assenza e/o l'inadeguatezza della politica), un giornalista, Enzo
Biagi (i mass media hanno un ruolo decisivo nel dis-orientare/intrattenere
l'opinione pubblica) e mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea
(per incentivare ancor più la presenza della chiesa nella promozione di
giustizia e pace). Nel pomeriggio sarà previsto un dibattito con p.Alex
Zanotelli e Moni Ovadia: “La Pace nelle nostre Mani: è solo
utopia?”. Concluderemo la giornata con una celebrazione
eucaristica .
Ecco il calendario completo
dell’iniziativa:
Carovana:
5 settembre: Verona
6 settembre: Trento
7 settembre: Mestre (VE)
8 settembre: Milano
9 settembre: Genova
10 settembre: Firenze
11 settembre: Terracina (LT)
12 settembre: Molfetta (BA)
13 settembre: Pesaro
14 settembre: “La Memoria, l’Impegno ed il Sorriso”
Veglia di Preghiera e Testimonianze a
Bologna
Appuntamento conclusivo:
15 settembre: PalaMalaguti, Casalecchio di Reno (BO)
(apertura cancelli ore 08:00 am)
Per informazioni:
www.giovaniemissione.it ;
pacenellemani@comboniani.org;
tel 051 260418 cell. 3400549741
La Pace è veramente nelle mani di noi tutti.