Arwen Templar:

Un urlo nella notte...poi il silenzio.
Arwen si svegliò di soprassalto,fradicia di sudore,spaventata.La camera era deserta,una delle finestre completamente spalancata,il castello avvolto dalle tenebre.Unica luce fievole a rischiarare la buia notte: la luna.Repentinamente l'elfa si avvicinò al balcone..l'aria gelata della notte le entrò nelle ossa mentre scrutava i candidi fiocchi di neve scendere leggiadramente dal cielo e andarsi a depositare sulla nuda pietra su cui aveva appena posato la mano.Quasi meccanicamente si sporse a guardare le rocce che ingoiavano la schiuma dei flutti...il riflesso della luna sull'acqua,la neve sugli scogli l'avevano sempre suggestionata..i lunghi capelli le scesero dalle spalle..e ricordò."Era tempo che non mi allungavo verso lo strapiombo così..."un lampo le attreversò gli occhi..."l'ultima volta fu quando il mare si prese il mio gioiello...il mio ciondolo..il mio Hendel"..scrollandosi di dosso quella sensazione nostalgica e ricca di amarezza chiuse gli occhi e rivide davanti a sè tutto quello che aveva vanamente cercato di seppellire..o perlomeno di non riportare alla memoria:il ciondolo cadente,l'urlo straziante nella navata del dungeon,la disperata cavalcata alla volta del cerchio di pietre...e l'addio.
"Milady,cosa fate ancora sveglia?E' accaduto qualcosa?"Lilith apparve sulla porta con un candelabro in mano,gli occhi spalancati.
"Non temere,il vento ha aperto la finestra,mi sono solo alzata per chiuderla.."disse Arwen accennnando un sorriso quasi convincente.
"Milady...la vostra finestra non è stata aperta dal vento..qualcuno si è arrampicato fin quassù...quasi volesse farvi udire meglio".La parola "udire" riecchieggiò nelle orecchie a punta della Reggente.Scosse la testa e siblò un brusco"Non cercare di rendere le tenebre più oscure di quello che sono..e non cercare di ottenebrare il mio pensiero con le tue fantasie demoniache.Lasciami..e va a dormire".Lilith si ritirò con un cenno del capo e una debole riverenza.Arwen afferrò il cardine per chiudere la finestra.
Un altro urlo...ancora più straziante del primo e poi il silenzio.Una vibrazione dall'anta della cassaforte.Arwen si precipitò ad aprirla riconoscendo la sua pietra..la pietra aveva ricominciato a piangere.
In meno di quindici minuti si trovò alle porte del castello di Syrtemis,armata di tutto punto con in mano lo scrigno io cui era riposta la sua pietra e il cuore di Hendel, di fronte a Lilith che teneva le briglie dei due cavalli sellati.
Due figure esili si allontanano con il favore della notte da Syrtemis alla volta di Manastris.L'allieva non chiede "perchè" alla maestra..è certa che non saprebbe cosa risponderle questa volta.
"Mastro Virgen,Preparate una barca per la traversata:dobbiamo raggiungere Mull!"sbottò Lilith nervosamente.
L'uomo rischiarato dalla sola luce della lanterna aprì gli occhi cadendo rumorosamente dalla sedia e boffonchiò "Milady...milady...ma sapete che ore sono??" e ancora"Non ci sono barche disponibili a quest'ora:domani c'è mercato sono tutte verso nord...torneranno verso le prima luci dell'alba".
Arwen alzò lo sguardo"Non possiamo attendere tanto a lungo" e dal cappuccio della mantella l'uomo le scorse il viso"oh..oh...Mia Signora,ci siete anche voi!Credetemi,ma raggiungere l'isola in questo momento è impossibile..ci fosse una qualsiasi soluzione ve lo direi,ma...."..ed era la verità perchè sui docks non c'era alcuna traccia di una qualsiasi imbarcazione.
Arwen scese dall'unicorno e si avvicinò al bordo del pontile "l'acqua ci assidererebbe..e forse non arriveremmo nemmeno alla riva per la stanchezza"pensò cadendo in ginocchi.....la situazione era disarmante non rimaneva che aggrapparsi alla speranza.
"Cosa siete disposta a dare in cambio di arrivare a Manastris?"..una voce familiarmente acida raggiunse le due fanciulle e tirandosi in piedi Arwen si voltò fremendo un diplomatico"IL mio corpo dilaniato dalle ferite..."e poi ghignando"...ricoperto di sangue,So cosa vorreste da me,Sir".L'uomo emergendo dall'ombra si appoggiò svogliatamente al muro incrociando le gambe e spuntando a terra una spiga."Arwen...non avertene a male,ognuno ha il suo mestiere e cerca di farlo al meglio... e modestamente io il mio lo faccio molto bene"ghignò.
"e ditemi...Huma...come mi avreste fatto raggiungere Manastris?" e ridacchiando istericamente"Lanciandomi?...".L'uomo senza neppure alzare il volto sguainò una piccola sciabola e con un rapido movimento la lanciò.Fu un attimo e Arwen si ritrovò a fissare l'allieva a terra con la mano destra sanguinante bloccata dalla lama:la sciabola l'aveva trapassata da parte a parte.
"questo per il vostro pessimo sarcasmo,Arwen"imperò l'uomo"...e ora se vogliamo parlare di Affari....".Arwen imbrecciò l'arco e già tendeva il dardo quando si accorse che l'uomo avvicinatosi a Lilith la teneva in pugno calpestandole la mano sinistra con il piede e puntandole alla gola un sottile Morgul."Non ti conviene...milady".Virgen guardava inebetito."che vuoi?"disse Arwen sprezzante."che tu arrivi a Manastris perchè alla fin fine sei tu la sola che può arrivarci"sibilò Huma.Arwen annuì "mostrami la strada ed io lo farò".Huma fischiò e alle sue spalle apparve un pallido pegaso" e ora parliamo del compen.."aggiunse,ma non fece a tempo a terminare la frase che nell'aria rieccheggiò un tonfo penetrante ed egli cadde a terra privo di sensi,sulla spalla un serpente che sgusciò nell'acqua.
"Andate,altrimenti andrò io"e dall'ombra emerse il maestro dei veleni che con sorriso bonario le tendeva la mano"La mia pietra,milady,grida quanto la vostra,ma ora,,,,"sospirando"..è più giusto che andiate voi,bader io alla piccola Lilith".
Il pegaso volava velocemente ad ali spiegate all volta di manastris,ma l'attenzione di Arwen venne catturata proprio sopra il cerchio di pietre dove una figura armeggiava nel preciso punto in cui sei lune prima aveva sepolto il suo Re.Atterrando scorse la figura di Anubi affannata nello scavare il terrenno,Avvicinandosi lo apostrofò con un severo"Che diamine state facendo,Sire?".Anubi si voltò di scatto e urlò un disperato "lo sto riportando da noi!"e ancora "le sentite le pietre che ci ha donato urlare nella notte?Io si..e ogni sera mi chiamano fino al calare delle tenebre.E la terra trema e nel palazzo sento la sua voce che mi parla..mi parla in elfico..e non so cosa dice!".Anubi sembrava in frenesia.Un luccichio nella notte.Un secco urlo dal punto in cui stava scavando non fecero esitare Arwen dall'aiutare il suo Re..sporchi di fango,di lacrime e di sudore i due riesumarono la salma candidamente bagnata dalla neve cadente.La terra fremette e il vento si fece più forte."che cosa dobbiamo fare?"disse Arwen scuotendo la testa"Apritegli il torace,mia signora,come avete fatto l'ultima volta che lo avete salutato" le rispose una voce dolce e pacata alle spalle.Demian stava sollevato da terra a braccia conserte con sguardo malinconico guardando i due."E che succederà?"chiese mestamente "quello che in cuor vostro avete sempre voluto,mia signora"le rispose con tono squisito Demian.
*Arwen piange mentre estrae il pugnale e lo affonda nelle rigide membra dell'uomo che per tanto tempo è stata la sua guida.Anubi rimane in ginocchio mentre la neve gli copre i capelli e il volto rimane fisso sulla salma.E Arwen,la piccola Arwen, non sa più che fare....e compie passo per passo al contrario le cose che ha fatto quando egli è venuto a mancare.Estrae la pietra luccicante di Earendil dal suo costato e vi ripone il cuore che tempo addietro gli ha sottratto.Piange mentre lo fa,teme di illudersi.*
Una luce accecante avvolse l'intera isola.La pietre gemettero e Demian si ritrovò a terra e con il naso sanguinante.Un soffio di vento spazzò via tutta la neve dal cerchio di pietre.La onde si incrasparono e gli spruzzi raggiungiunsero i sassi come durante le tempeste.La salma di Hendel esalò un fiato porpureo e una luce ambrata gli illuminò il torace.
"E così..chi non muore si rivede"balbettò tossendo Hendel ancora a terra.I Reggenti rimasero impalati con una ria stupefatta.
"sire..sire!siete qui...siete di nuovo qui!Non ho cuore di dirvi quanto io sia contento"abbozzò Anubi commosso."torno da voi....perchè voi mi avete richiamato" e girando il volto verso Arwen abbozzò un sorriso.
"Si,Sire..."fu la risposta corale che gli tornò.

"cosa pensate sia accaduto"chiese con decisione Lilith.
"Questa è l'alba di un nuovo giorno per Mull..."asserì Ryuji con un largo sorriso sulle labbra e mettendosi le mani sui fianchi prese a fissare il sole che sorgeva e la navi che da nord facevano il loro ingresso nel porto.

*E la neve cade mentre i tre sudditi celebrano il Ritorno del Loro Re...e la neve cade mentre il sole sorge su Mull e il mare tornato placido si inebria dei colori dell'alba....e la neve cade mentre una regale vita risorge.
Anche dopo la notte più buia il sole sorgerà sempre*

 

Re Hendel:

Il ragazzo aprì gli occhi, o almeno così credette di fare, nonostante le sue palpebre fossero ben serrate tra loro. Non riusciva a capire se si trovasse nell'oscurità o nella luce, tutto sembrava aleggiare nell'aria...

Improvvisamente, in quella che gli parve un'eternità, rivide la lama rossastra correre veloce verso di lui, verso la sua gola, sentì chiaramente il freddo del metallo contro la sua pelle, il suo sangue scorrere lentamente verso quel centro appena creato per andare ad alimentare la sete di un'arma leggendaria...

Come in un brutto sogno, lui si vide a svegliarsi di soprassalto, nonostante fosse, naturalmente, ben fermo nel suo giaciglio etereo. Avvertiva una strana sensazione dentro di se... come la consapevolezza di una grande forza, di una immensa e benevola entità in lui, dentro il suo petto, tra le sue costole... era come se lentamente riuscisse anche a srotolare questa presenza, smantellandola pezzo per pezzo, piega dopo piega... ma inesorabilmente una nuova barriera si ergeva di colpo a proteggere il segreto che riposava in lui, il segreto che, lo sapeva, lo stava nutrendo...

Incredibilmente, il ragazzo era ben cosciente della sua situazione. Sapeva di non essere più tra le schiere dei viventi, sapeva di essere seppellito sotto un cerchio di Pietre, nonostante non sapesse di quale si trattasse. Non si ricordava nulla della sua vita passata, a parte il ricordo ancora fermissimo e vivo nella sua mente della lama contro la sua gola... ricordo che gli ritornava alla mente con frequenza assillante, quasi maniacale...

Tormentato da ciò che stava passando, il ragazzo ricadde di colpo in un sonno senza respiro... ma questa volta non durò molto, anzi, terminò quasi subito... si ritrovò nella stessa situazione di prima, nonostante essa fosse molto più chiara.
Adesso ricordava chi fosse... la prima cosa che gli venne alla mente fu il volto di una ragazza, una splendida elfa dagli ancor più splendidi lineamenti... il bruciore che aveva nel petto gli fece subito capire chi fosse... era la donna che più di tutte aveva amato, e amava tuttora...
Il secondo volto che gli venne alla mente fu quello del maestro dei veleni, con una sfumatura vagamente verdognola... assieme a lui apparvero anche Demian, con un'aura rossa intorno ai capelli al vento e Anubi, il suo volto diretto teso in un sorriso...

Il ragazzo credette di sentire una lacrima scendere sul suo viso... poi ricordò la sua corona... il suo regno... la gente che l'aveva sostenuto e che lo aveva sempre acclamato... infine il giovane Re pensò a Nabir, e si ritrovò a sorridere... o almeno credeva di sorridere... era davvero contento di poter contare su persone del genere... o almeno, poteva contare... senza alcun preavviso, il ragazzo ricadde in un sonno profondo, rivelatore.

Dopo alcuni minuti sentì qualcosa sul suo viso freddo, e una strana sensazione di benessere. Quando aprì gli occhi, aveva di nuovo attorno a se tutti i suoi amici, le persone a lui care... non potè fare a meno di trattenere un grazie, vedendo le lacrime sui loro volti... era semplice ammirazione quella che si poteva vedere negli occhi verdi del Re...

Ryuji:

**Dal diario del maestro di Veleni. 28° giorno del 1° mese.**

Non abbandonai mai la pietra..
Per molti giorni non le tenni al collo, ma decisi che l'avrei custodita poiche' dono speciale d'un uomo che mai avrei dimenticato..
Decisi di partire per il regno di Mull dopo un incubo. La pietra grido' popolando i miei pensieri, urlava un nome.. riconoscibile nel caleidoscopio di suoni. "Cadarn"

Adesso pero' stavo qui.. sopra una nave mercantile, diretto a Camelot. Appoggiato sul parapetto della prua guardavo il mare, e il sole morente del tramonto.. mi assicurai che la piccola Lilith giungesse sana e salva a Syrtemis prima di partire per il mio viaggio di ritorno..
Ero emozionato. Felice.
Hendel era tornato.
Di nuovo sul suo trono.

Ed io ero qui.. con in mano i racconti della mia vita.. iniziai a sfogliare il diario, trovando casualmente i miei appunti sulle bianche pietre, ed un disegno che tempo addietro realizzai per conto del sovrano.

respirai a fondo, chiudendo il diario e osservando la sagoma di Mull allontanarsi...

Sorridete bianche torri di Lartis.. esultate onde che vi infrangete sugli scogli Syrtemis.
Hendel Cadarn e' tornato. Lunga vita al RE!!