IL GRANDE FRATELLO...

In classe

Dopo che alcune scuole torinesi hanno adottato nei mesi scorsi telecamere all'interno dell'edificio; dopo l’installazione da parte della magistratura di microcamere in un altro istituto col pretesto di un’indagine sullo spaccio tra studenti... arriva il lettore ottico per conoscere in tempo reale il ritardo accumulato dallo studente. Dodici “bollatrici” installate all’Itis “Peano” leggeranno un codice a barre applicato sul libretto delle assenze di ogni studente, per certificarne la puntualità. Informazione che – tramite internet – perverrà anche ai genitori.

Sugli autobus

Il comune di Torino ha approvato una convenzione con la ditta Gtt per il controllo delle corsie riservate tramite 166 telecamere installate sui mezzi pubblici. Le trasgressioni registrate dalle telecamere a bordo saranno inviate alla stessa centrale operativa che raccoglie le registrazioni delle telecamere fisse.

Sui passaporti

Il 18 febbraio la Commissione europea ha adottato la disposizione per l’inserimento di dati personali biometrici (l’immagine del viso, con un’opzione per le impronte digitali come secondo elemento identificativo) in tutti i passaporti europei. Tutti coloro che richiederanno il passaporto dovranno recarsi presso i centri d’iscrizione per farsi immortalare da speciali macchine fotografiche. Queste foto verranno poi digitalizzate, messe all’interno di un microchip contenuto nel passaporto e, insieme ai dati personali d’identificazione, immagazzinate nei database nazionali accessibili a tutti gli enti di sicurezza e alle forze dell’ordine. Nella fase successiva, con la costituzione di un “registro europeo dei passaporti”, anche le impronte digitali diventeranno obbligatorie.

Una banca dati per il Dna

Anche l’Italia deve creare una banca dati nazionale del Dna. Un archivio che contenga l’impronta genetica di ciascuno di noi. E che dovrebbe permettere a magistratura e forze dell’ordine di svolgere indagini più rapide, efficaci e meno dispendiose. Lo chiede Serafino Liberati, generale, comandante del Racis, il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, che si ispira al modello britannico: "Prima sono stati identificati geneticamente tutti i carcerati. Poi, da circa due anni, il governo Blair ha dato il via anche alla schedatura del Dna di tutti i neonati". Un progetto colossale che si pregia di avere “fini medico-scientifici” e non solo di lotta alla criminalità.

Sotto pelle

Il Procuratore generale fiscale del Messico e 160 dipendenti si sono fatti inserire sottopelle un chip per agevolare il controllo dell’accesso a un centro di raccolta dati riservato e per essere localizzati in caso di rapimento.

Sul latte

Come non bastassero le pubblicità e gli innumerevoli serial in televisione, ora la Polizia si fa pubblicità anche sulle buste del latte Solac (Via Fondi di Monastero 262, Roma). Ecco il testo: Polizia di Stato. Attenzione agli sconosciuti. Per strada... in autobus... a casa... Chiamaci al 113. Questura di Frosinone  

M.S.

...E I SUOI NEMICI

Nell’agosto del 2002, in Gran Bretagna, una formazione denominata Motorists Against Detection (M.A.D.) ha avviato una campagna di azione diretta contro le telecamere, a cominciare da quelle che rilevano la velocità dei veicoli sull'autostrada M11 in Essex; telecamere che sono in grado di totalizzare multe per 840 mila sterline alla settimana!

Nel giro di un paio di settimane, il gruppo M.A.D. ha sabotato 30 telecamere in un tratto di strada di 26 miglia. I membri del M.A.D. hanno giurato di bruciare, spaccare e far saltare tutte le telecamere che fossero capitate nel raggio della loro rabbia. E hanno mantenuto la promessa, proseguendo con una serie di attacchi nella zona di Norfolk dove 6 telecamere del valore di 100 mila sterline sono state danneggiate o bruciate.

I ribelli non si pentono e dichiarano: "siamo tutti cavie in un gigantesco esperimento che vuole restringere la nostra libertà". E ancora: "siamo stanchi di pagare per arricchire le tasche delle istituzioni e della polizia, ogni giorno sentiamo la gente lamentarsi delle telecamere, ma fino ad ora questo non ha fatto molta differenza. » tempo per tutte e per tutti di agire, prima che sia troppo tardi!".

Cellule dei M.A.D. operano a Londra, nell’Essex, in Galles e recentemente anche nella Scozia centrale.

La maggior parte delle loro azioni è semplice: come rovinare le lenti con della vernice, bruciare le telecamere o abbattere i sostegni che le reggono. Ma sono stati utilizzati anche altri metodi: nel maggio 2003 una telecamera è stata disintegrata con l’esplosivo.

La campagna cominciata dal M.A.D. sta prendendo piede ed oggi la distruzione di telecamere si verifica con cadenza settimanale. Fino ad ora il M.A.D. si è assunto la responsabilità di circa 700 telecamere attaccate, ma ci sono anche altri gruppi che di solito mettono accanto o sopra alle telecamere dei copertoni e li incendiano, mentre altri usano armi da fuoco ed altri sistemi ancora più fantasiosi e divertenti.

Nel febbraio 2004 un gruppo chiamato Mandip Mafia ha ottenuto molta pubblicità facendo saltare una telecamera con della dinamite, vicino ad Emborough sulla strada A37.

Ma anche in altre parti del mondo la resistenza contro le telecamere si sta sviluppando. A Bruxelles un uomo di nome Willem Lawrens è accusato di aver guidato una banda che ha bruciato 26 telecamere. In Francia la prima telecamera-radar è stata danneggiata con un pesante martello poche ore dopo la sua installazione, costringendo la polizia a sostituirla il giorno stesso.

(liberamente tratto da Green Anarchy)