CPT E CROCE ROSSA
Com'è ormai tristemente noto, anche Bari è stata provvista di un CPT (centro di permanenza temporanea), cioè di una struttura in cui rinchiudere e segregare uomini e donne la cui unica colpa è quella di aver varcato dei confini senza autorizzazione, senza essere riusciti ad ottenere un foglio chiamato "permesso di soggiorno".
Queste
persone sono costrette dalla fame, dalla miseria, dalle guerre, dalle
persecuzioni, a lasciare le loro terre d'origine nella speranza di condurre,
altrove, un'esistenza priva di stenti e paura. Queste persone non possono
fermarsi di fronte a lenti iter burocratici, perchè hanno fretta di scappare
dalle terribili condizioni di vita che lo stesso ricco occidente, per potersi
sostenere, crea nei loro Paesi. Queste sono le persone che finiscono nei CPT,
all'ombra di muri altissimi e filo spinato, di telecamere montate perfino nei
bagni e di guardie pronte ad abusare del proprio potere con vessazioni e
repressioni continue.
Il CPT di Bari sarà messo in funzione tra breve e, come al solito, ad occuparsi
della sua gestione ci sarà un'organizzazione filogovernativa che da sempre
siamo abituati a vedere a fianco degli eserciti, a costituire una necessaria
"facciata umanitaria": la CROCE ROSSA ITALIANA. Già da altri CPT è
giunta la testimonianza della sua incommensurabile "umanità", fatta
di somministrazione di sedativi, di manette per legare uomini e donne morenti
alle barelle, ecc.
VENERDI
24 GIUGNO, DALLE 18:00, PIAZZA DEL FERRARESE, BARI