C'È
UN LAGER NELLA NOSTRA CITTÀ
Muoversi
nelle nostre città per un immigrato che non sia provvisto di documenti in
regola significa vivere costantemente nel terrore di rastrellamenti che possono
avvenire per le strade, nei supermercati, nelle case o nelle baracche in cui
vivono, sui treni, sugli autobus, ovunque ci sia qualche solerte controllore. Il
destino è per loro l'internamento nei Centri di Permanenza Temporanea e
l'attesa della deportazione. Questa è la vita da braccati che tanti individui
fanno ogni giorno: dopo ore di sfruttamento, mal pagati e ricattati devono
nascondersi per evitare di farsi prendere.
Quotidianamente
decine di immigrati vengono rimpatriati con voli di linea delle compagnie aeree
nazionali, qualcuno sparisce senza lasciare traccia, altri dei quali non si
conosce la provenienza vengono spediti chissà dove, per altri ancora carcere e
manganellate. Troppo spesso si infliggono pesanti ferite o ingoiano ciò che si
trovano tra le mani, arrivando perfino a commettere reati per essere mandati in
carcere ed evitare l’espulsione.
Ma
le lotte per liberarsi da queste ignobili catene non si sono mai fermate:
scioperi della fame, rivolte e fughe, a volte tentate ma spesso riuscite, si
ripetono costantemente dentro quelle mura. Fuori in tanti si battono perchè
questi lager vengano chiusi e si metta fine alle espulsioni.
Continuiamo
queste lotte.
FUORI
GLI IMMIGRATI DAI CPT
SABATO
29 OTTOBRE ALLE ORE 10
- PRESIDIO
DAVANTI AL CPT DI VIA MATTEI