PIERLUIGI MELILLO
Mastella rimette il Sud nell’agenda del Governo. «Ora da Telese
riparte una nuova stagione di confronto della politica nazionale sui
problemi dimenticati del Mezzogiorno», è la parola d’ordine della
festa nazionale dell’Udeur che riparte da Telese. Lady Mastella riceve
i fiori della segreteria provinciale del partito: rose rosse. Sul
palco un addobbo floreale nel segno del girasole, aboliti i fiori di
campo (a cominciare dalla margherita). Impeccabile, come sempre,
Clemente Mastella dà il via alla kermesse, assediato da fotografi e
cameramen. Se nascerà proprio qui il patto dei centristi si vedrà.
Intanto, si respira un'aria da vecchia Dc proprio perchè è dalla
«balena bianca» che molti provengono. E non a caso, il capo della
segreteria politica dell'Udeur, Regino Brachetti, tiene a
sottolinearlo: «Il feeling che questo partito ha con il popolo non ce
l'hanno più gli altri partiti. Noi anche perchè siamo quasi tutti ex
democristiani, cerchiamo di mantenere a galla un rapporto diretto con
la gente».
E davanti al palco montato su uno sfondo azzurro dove troneggia il
simbolo dell'Udeur, «Popolari per l'Europa», con il tradizionale
campanile, un arcobaleno di stelle azzurre che si poggia sul
tricolore, si assiepano i militanti giunti dalla provincia con 16
pullman per assistere al primo dei dibattiti in programma: «Patto sì,
patto no, come va l'economia in Italia». Mastella fa gli onori di casa
e accoglie i suoi ospiti accanto al bar delle Terme, il ministro
Antonio Marzano, Diego Della Valle, Pezzotta, Angeletti e Bersani. Per
rompere il ghiaccio, davanti alle telecamere, qualche scambio di
battute sul calcio mercato e poi tutti a dibattere.
Tocca al segretario provinciale del Campanile, Fernando Errico,
rompere il ghiaccio. «Con questa festa - ricorda - il Sannio ridiventa
protagonista. Ora vogliamo rilanciare il dibattito su temi come la
sanità, la scuola e l’economia al di sopra degli schieramenti».
L’esponente dell’Udeur mette in guardia gli esperti economisti pronti
al confronto al tavolo di Telese: «Qui il tasso di disoccupazione
continua a crescere», dice. E anche il sindaco del paese delle terme,
Pino D’Occhio, si mette nella scia di Mastella accusando il Governo
Berlusconi di «aver dimenticato il Sud. Siamo passati da un intervento
a pioggia ad una assenza di politica per il Mezzogiorno». Il primo dei
quindici convegni che animeranno il confronto della kermesse di Telese
mette a fuoco il Patto firmato da Uil e Cisl con il Governo. «C’è da
fare un primo patto con il maltempo», avverte il vicedirettore del
Sole 24 ore, Roberto Napoletano. La stessa preoccupazione la esprime
poco dopo il senatore Pedrini. Ma Mastella tranquillizza tutti,
allargando le braccia al cielo: «Regge, tranquilli che regge».
Altri problemi , invece, quelli che indica l’imprenditore Della Valle
al ministro Marzano. «Speriamo solo di tornare qui l’anno prossimo e
di poter dire che nuove fabbriche si sono insediate», osserva il
patron della nuova Fiorentina. Pezzotta e Angeletti spiegano perchè
hanno firmato il Patto per l’Italia, ma sperano che il Governo si
ravveda sul tasso di inflazione programmata nella discussione sul
rinnovo dei contratti. Marzano, da uomo del Sud, tranquillizza tutti.
«Non abbiamo dimenticato il Mezzogiorno. Vogliamo che questa - avverte
- non sia più terra di emigranti. Puntiamo con decisione a creare le
condizioni favorevoli alle imprese. E incontreremo gli imprenditori
settentrionali per capire quali problemi dobbiamo risolvere per
convincerli a investire nel Sud».