Quali strade?

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Itinerari Ancora una volta dobbiamo staccarci dal nostro modo di vedere le vacanze, tipico degli automobilisti: una strada non vale l'altra, e la differenza non la fa esclusivamente la quantità di traffico che troveremo, bensì il paesaggio, l'altimetria e la tranquillità che incontreremo lungo il cammino.

Ai ciclisti sono precluse autostrade, tangenziali e superstrade, ed il buonsenso suggerisce di tenersene sempre ben lontani per evitare i pericolosissimi svincoli di raccordo che le circondano, inoltre sarà bene attraversare il minor numero possibile di grandi città in modo da evitare il traffico caotico e lo smog. Ovviamente se si vuole visitare un monumento sito in un grande centro urbano si sarà costretti a pedalare tra fiumi di automobili, ma ridurre i chilometri percorsi in queste condizioni giova indubbiamente, a costo di sacrificare qualche visita a musei o simili.

Strade di campagna Un altro consiglio che posso dare è di scegliere sempre strade secondarie, poco trafficate: è vero che le statali e le provinciali sono spesso diritte e quasi del tutto piatte, ma bisogna fare due considerazioni prima di sceglierle: in primo luogo non si sta correndo una maratona e non si vince nulla arrivando con 10 minuti di anticipo, in secondo luogo si deve sempre tenere presente che va ricercata non solo la velocità, ma anche la qualità del viaggio. In genere più la strada è larga, più tende ad essere trafficata in particolar modo dai mezzi pesanti, vero e proprio flagello per tutti i ciclisti; inoltre un tragitto sempre rettilineo e sempre piatto è anche estremamente monotono e dopo mezz'ora di pedalata ci si ritroverà a fissare inebetiti il mozzo anteriore, chiedendosi quanto manca all'arrivo. E questo non è il miglior modo per godersi l'unica vacanza dell'anno.
Asfalto o sterrato? Stabilito che dovremo pedalare lontano dal traffico, dobbiamo decidere, se il mezzo ce lo consente, che tipo di strade percorrere, se sterrate o asfaltate. Personalmente consiglio le seconde, anche se normalmente sono un amante del fuoristrada. Le strade sterrate sono molto varie e spesso sono immerse nella vegetazione e nel silenzio, però hanno non poche controindicazioni, prima fra tutte la polvere che va ad intaccare catene e pignoni: non serve lubrificare, per evitare di rovinare eccessivamente la trasmissione dovremmo lavarla alla fine di ogni giornata, e questo è spesso impossibile. I veri problemi però li riservano schiena, borse e guida della bicicletta, estremamente sollecitati dalla guida fuoristrada, che possono arrivare ben presto a dolere -nel caso della schiena-, a danneggiarsi -nel caso delle borse- oppure a risultare eccessivamente difficoltosi -ed è il caso della guida-.

Ovviamente, nel caso si opti per un itinerario sterrato, sarà meglio alleggerire al massimo le borse -magari eliminandole del tutto- per concentrare il peso in uno zaino: questo permette di tenere sotto controllo la bicicletta in quasi tutte le situazioni anche se il peso che grava sulla schiena alla lunga tende ad affaticare in modo eccessivo.

Le eccezioni Ovviamente non è necessario essere eccessivamente rigidi su ogni scelta, e variare il percorso con l'aggiunta di tratti sterrati non guasterà affatto purché si tenga bene a mente che la strada bianca affatica le gambe molto più dell'asfalto essendo meno scorrevole.

Inoltre è molto utile prevedere la possibilità di deviare dal percorso prescelto per allungare o accorciare una tappa: si può essere in ritardo sulla tabella di marcia, oppure un inconveniente tecnico può costringerci a tagliare parte del percorso. Spesso prevedere una strada "veloce" come alternativa -ad esempio una delle "famigerate" statali- può risolvere anche problemi di eccessivo affaticamento; non sarà piacevole pedalare tra i camion ma spesso è meglio che arrivare a destinazione completamente stremati.