LETTERA
AGLI AMICI
AUNQUE NOS
DESPIDAMOS, LA TAREA CONTINÚA ...
(Antonio
Machado)
Il cammino si fa e si vede camminando ...
E bisogna riconoscere che ci sono molti cammini.
Noi cristiani abbiamo il nostro cammino e siamo
invitati e sfidati a percorrerlo tutto e fino in fondo, ma dobbiamo ammettere
con gioia e con onestà che il
nostro non é l´unico cammino percorribile.
A Dio ci possiamo arrivare e ci si può arrivare
attraverso tutti i cammini: il cammino dell'umbanda, del candomblé, dello
zen-buddismo, dei protestanti, dei cattolici, degli ortodossi, della modernità
e postmodernità, della secolarizzazione, attraverso il cammino del discorso
scientifico, come quello di Einstein ...
Nel 1938, nel suo saggio “COME VEDO IL
MONDO”, Einstein scriveva: “Il mistero della vita mi provoca una fortissima
emozione. È questa percezione del mistero che suscita la bellezza e la verità,
che crea l´arte e la scienza. Se qualcuno non conosce questa sensazione del
mistero o non riesce più a esperimentare stupore o sorpresa, è già un morto,
anche se vivo, e i suoi occhi sono diventati ciechi”.
Dio si trova e ci attende in ogni crocevia.
È arroganza pretendere di avere il monopolio
della verità e pensare che soltanto il nostro cammino conduce a Dio e che gli
altri cammini portino soltanto ad incontrare idoli o falsi dei.
NON È VERO!
Dimentichiamo che i primi capitoli del libro
della GENESI non parlano del popolo ebreo, nè del cristianesimo. Parlano della
storia dei popoli. Il libro della GENESI parla della prima alleanza che Dio
strinse con l´umanità, con la creazione, con tutti gli elementi, con gli
animali, con i pesci, con le piante e con gli alberi.
Secondo questa alleanza, tutto ciò che vive,
merita di vivere. Tutti abitiamo questa terra, fasciati e avvolti dall'arcobaleno
di Dio.
Tutti i popoli sono popoli di Dio.
Soltanto più tardi, a cominciare dal secondo
capitolo del libro della GENESI, si dice: per il fatto che i popoli si
smarrirono, Dio scelse un piccolo popolo miserabile, l'ultimo dei popoli, perché
fosse un simbolo e una memoria continua che tutti i popoli sono popoli di Dio,
perché fosse una bandiera, un segnale innalzato tra le nazioni, mostrando e
evidenziando che tutti i popoli sono popoli di Dio.
Ed é per questo che il libro dell'APOCALISSE
ribadisce con forza che Dio sarà il Dio di tutti e che tutti i popoli saranno i
popoli di Dio.
Per noi, occidentali e cristiani, non é facile
entrare in una logica di trasparenza, di apertura al SACRO che ci si fa incontro
attraverso le cose e il mondo e che ci abbraccia con la sua libertà e mobilità!
Teilhard de Chardin scriveva:
“Il grande mistero del cristianesimo non é
propriamente l´Apparizione, ma la Trasparenza di Dio nell'universo ...
Dio non é soltanto il raggio di luce che passa
sfiorando le cose, ma é lo stesso raggio di luce che entra dentro le cose ...
Gesù non
é una apparizione dall'alto, ma un apparire attraverso ...”
Dio si manifesta, appare e cammina nella storia
attraverso l'uomo e attraverso il mondo. Dio é reale e concreto, perché non
vive sopra e fuori dal mondo, ma nel cuore del mondo, senza esaurirsi nel mondo
e senza ridursi ad una parte del mondo.
Dio smise di essere vissuto e sperimentato
dentro il mondo e attraverso il mondo perché fu fossilizzato e rinchiuso in una
rappresentazione che lo collocava fuori del mondo.
Il problema é che noi siamo stati educati e
allenati a pensare sempre con due categorie: l'IMMANENZA
e la TRASCENDENZA ...
L´IMMANENZA é il nostro qui, il mondo della
cultura, della politica, il mondo di tutto ció che creiamo e manipoliamo.
Tutto ciò che va al di là di questo nostro
mondo, é il mondo della TRASCENDENZA: Dio, la grazia, il cielo, il Regno di
Dio, Gesù Cristo ...
Abbiamo appreso, da bambini, che l´ANIMA sta da
una parte, con il suo destino eterno e che il CORPO sta da un´altra parte, in
balia alle forze di questo mondo ...
Abbiamo così creato due mondi distinti. Il
mondo di Dio e il mondo dell'uomo.
Abbiamo così progettato un Dio senza il mondo,
un Dio lontano, celestiale, astratto.
E un Dio senza il mondo, ha dato origine a un
mondo senza Dio ...
Bisogna apprendere e vivere la categoria della
trasparenza che dice: “Dio sta qui e sta là, non esiste alcun spazio senza di
lui! ...
Dio é attraverso tutte le cose. Egli ci si fa
incontro attraverso il mondo, le persone, la natura, attraverso la totalità
della creazione ...
É bello riscoprire e approfondire in un´altra
terra, in un´altra cultura e in un´altra parte del mondo e con altri occhi e
un´altra sensibilità, che bisogna reimparare a fare ESPERIENZA di Dio ...
Che bisogna esperimentare Dio!
Fare esperienza di Dio in tutte le dimensioni
della vita e non soltanto in alcune situazioni privilegiate e particolari, come
possono essere lo spazio sacro della chiesa, la lettura della Bibbia, la
comunione e la preghiera ...
Imparare a fare esperienza di Dio in ogni
situazione.
Camminando per strada, respirando l´aria
contaminata, bevendo e assaporando una bibita, rallegrandosi per una buona
interrogazione a scuola, lavorando con serietà in fabbrica o in ufficio o in
ospedale, impegnandosi in una iniziativa di servizio ai poveri o di appoggio e
attenzione ai problemi della pace e della giustizia nel mondo etc.
Esperimentare Dio in tutte le cose.
Percepire la Sua presenza attraverso quello che
siamo e che facciamo ...
Io penso che qualsiasi spazio, qualsiasi
situazione, siano sufficientemente DENSI e
INTENSI per captare e riconoscere DIO e poter dire: Egli cammina con noi. Mi é
passato accanto. Mi ha parlato, mi ha fatto compagnia in quella situazione
difficile e particolare. Mi ha
preso per mano e sono perfino riuscito ad abbracciarlo e a stringerlo...
Percepire la sua presenza che ci precede e ci
oltrepassa. SEMPRE!
Ed é questa presenza misteriosa, ma reale, che
ci sostiene e ci guida e ci orienta nel nostro camminare su questa terra ...
Anche se non sempre riusciamo a vederla soltanto
con gli occhi del corpo!
É una presenza misteriosa, ma mistero non é
qualcosa che non esiste.
Mistero é soltanto QUALCUNO che a volte, il più
delle volte, non riusciamo a intendere e a riconoscere.
Quante cose viviamo senza capirle del tutto!
Poveri noi se esistessero soltanto le cose che
riusciamo a intendere e a riconoscere!
La sfida é cercare sempre di vedere ciò che
sta dietro ad ogni cosa, ciò che la costituisce e la alimenta.
Non diventare prigionieri delle cose, ma fare
delle cose i SIMBOLI, i SEGNALI, i SACRAMENTI della nostra vita e del nostro
cammino.
Verso Dio e dentro al mondo.
Per le persone che fanno esperienza di Dio, il
mondo é un grande messaggio.
A questo proposito é importante il contributo
dello zen-buddismo. Qual´é la chiave dell'esperienza zen?
Un discepolo domanda al suo maestro: “Maestro,
che cos´é il TAO? Qual´é l´esperienza originaria, quella che fonda tutte le
altre e che dà senso alla nostra vita?”.
E il maestro risponde: “Se hai sonno, dormi.
Se hai fame, mangia. Facendo così, possiedi il TAO” ...
Quando domandarono a Santa Teresa in quale
situazione incontrasse Dio, lei rispose: lo incontro in tutto quello che faccio,
persino nelle cose più semplici, banali e scontate ...
Se sto mangiando gallina, mangio gallina, se sto
facendo digiuno, digiuno.
É importante fare per intero quello che stiamo
facendo.
Dobbiamo immergerci in quello che siamo e in
quello che facciamo, con la libertà e l´onestà che sono indispensabili per
restare dentro alle cose senza diventarne schiavi.
Comprendendo e interpretando il nostro essere e
il nostro agire.
Non é possibile sederci dove capita e vivere
come capita!
Dobbiamo conoscere e sapere. Approfondire e
valutare.
La grande sfida, oggi, é vivere la logica dell'ESSERE
dentro ad una cultura legata a filo doppio al possedere e all'accumulare.
Si tratta di umanizzarsi e di acquisire la
capacità di essere fragili, di poter piangere, di sentire l´altro, di essere
vulnerabili e allo stesso tempo di possedere forza, capacità di lotta e di
resistenza, poter tracciare cammini e sognare.
TENEREZZA e FORZA!
Provare tenerezza verso la vita, verso tutto ciò
che é fragile, provare misericordia verso la nostra e l´altrui condizione di
peccatori, vibrare di tenerezza verso il povero, verso l´altro, costruire
approcci amorosi verso i propri simili e con tutta la creazione.
E nello stesso tempo, avere una grande forza
interiore, coltivare decisione nel progetto e chiarezza nella direzione,
esprimendo forti e libere convinzioni nelle scelte di ogni giorno.
Sapere combinare la TENEREZZA con la FORZA: ecco
il segreto della vita di Gesù.
Se Gesù, da un lato, accarezza i bambini e
piange con gli amici, dall'altro, fulmina con il suo sguardo penetrante i
farisei e li inchioda alle proprie responsabilità, invitandoli a camminare e a
stare con il popolo, senza arrogarsi il diritto di farsi i guardiani dell'ortodossia
e del retto agire!
Gesù é la personalità intera e completa!
Ciascuno di noi dovrebbe elaborare questa
sintesi ... tenerezza e forza ...
Percepire la sua totalità, impadronirsi di essa
a partire dal suo nucleo interiore dove ogni persona si fa maestra di se stessa.
Non per dominare, ma per poter sempre imparare,
farsi attento e sensibile, arricchirsi e arricchire, in questa dialettica del
DARE e RICEVERE, completandosi sempre con gli altri, lungo questa straordinaria,
unica e irripetibile camminata che é la vita, dove abbiamo e incontriamo tanti
compagni di viaggio, tante persone che camminano con noi alla ricerca di quella
terra promessa che non sta fuori di noi, ma nella profondità del nostro essere,
nella profondità di una comunità che incontra e scopre la sua identità nel
progetto di nuovi cieli e di una nuova terra.
Questa é la PATRIA che desideriamo e che
vogliamo costruire e raggiungere insieme, nella consapevolezza che ciascuno di
noi ci può arrivare attraverso il suo cammino libero e fedele.
L´unità é nella ricerca, nella perseveranza,
nella fedeltà onesta a quella VERITÁ che tutti ci abita e ci muove.
L´unità é nella méta, nella tensione, nella
fatica e nella gioia di partorire continuamente nuovi sogni e nuove speranze.
Nessun occhio deve essere purificato per poter
vedere Dio.
É la stessa cosa che succede con il sole!
Nessuno può osservare direttamente il sole
senza restarne accecato ...
Ora, il sole fa vedere tutte le cose, ma non é
possibile osservarlo ...
Così é Dio!
A ciascuno il suo cammino e la sua méta ...
Liberi e fedeli!
con affetto
Don Giuliano
Condeúba (Brasil), febbraio 2006