Merano / Meran
Blasonatura e descrizione di Massimo Turri
"D'argento all'aquila di rosso priva
di corona, rostrata e membrata d'oro, il volo caricato di due spranghette dello
stesso, seduta con gli artigli su un muro al naturale toccante i bordi, merlato
alla ghibellina di quattro pezzi e aperto di tre archi nei quali si vede la
coda".
Nel periodo fascista lo stemma fu modificato con l'aggiunta di un prato verde
sotto con decreto del 13 dicembre 1928.
Motivazione:
Si trova nel registro della Fraternitą di San Cristoforo sull'Arlberg del XIV
secolo. Quale sigillo della cittą si trova per la prima volta attaccato ad un
atto del 1353. L'aquila ricorda l'appartenenza ai Conti di Tirolo, il muro
merlato le mura che circondavano la cittą.