Lonigo
Centro agricolo di notevole importanza che si trova a circa 21 Km a sud-ovest di Vicenza
(12709 abitanti nel censimento del 1991).
Il nome probabilmente deriva da
"fundus Leonicus", nel significato di terreno, possedimento di Leo; fantasiosa
la derivazione dal segno astrologico del Leone, sotto il quale avrebbe avuto inizio la
costruzione del castello.
Nel suo territorio furono rinvenute tombe preromane e una lapide funeraria di epoca
romana. Il castello di Bagnolo è ricordato nel 997, mentre Lonigo stessa appare nominata
soltanto nel 1046; in epoca romana, comunque, una strada suburbana collegava il suo
territorio a Vicenza per il Gogna e Valle Sant'Agostino. Verso la metà del secolo XI era
già Comune; disputata fra vicentini e padovani, divenne feudo dei Maltraverso del ramo
dei Malacappella. Coinvolta nelle lotte medioevali fra guelfi e ghibellini, ebbe il
castello distrutto nel 1240 da Ezzelino da Romano. Nel 1266 passò sotto il dominio di
Padova e nel 1311 sotto quello degli Scaligeri, che la ricostruirono e la cinsero di mura.
Passata ai Visconti nel 1387, entrò a far parte della Repubblica Veneta nel 1404. Durante
il dominio veneziano fu tenuta in gran conto, come dimostra il fatto che era retta da un
Podestà proprio, e non dallo stesso di Vicenza; privilegio simile fu concesso, in tutto
il Vicentino, alla sola Marostica.
Durante la pestilenza del 1630 dovette subire la perdita di più di 1.000 abitanti. Fu
elevata a città nel 1834.
Notevoli Palazzo Pisani. Ora sede
comunale. Iniziato nel 1557, è inserito nelle mura cittadine con due facciate, una verso
la piazza e l'altra verso la campagna, munite di portico che doveva servire come porta di
una città fortificata. L'aspetto severo e possente del portale e l'uso del bugnato fanno
attribuire questa costruzione al Sanmicheli.
Villa Giovannelli, Villa La Rocca Pisani, Villa Pisani
Lonigo è sempre stata un centro agricolo di notevole importanza e lo è tuttora, come dimostrano i due mercati settimanali e la fiera di marzo riguardante le macchine agricole e il bestiame. La produzione agricola si basa essenzialmente sulla vite, sugli ortaggi e i legumi e sui legnami, oltre che sul ricavato degli allevamenti di bestiame. Da alcuni anni l'economia locale si è consolidata con lo sviluppo industriale che ha visto sorgervi nuove imprese o ampliarsi quelle già esistenti. Essa attualmente può contare su un tessuto produttivo composto di numerose unità, delle quali una quarantina sono di piccola e di media dimensione, mentre più di un centinaio operano in diversi settori a livello artigianale. I settori di maggiore importanza, sia per il numero delle aziende, sia per l'entità di esse, sono quello tessile, meccanico, della lavorazione della pelle e del cuoio, della lavorazione del tabacco ed alimentare, oltre a quello edile. Di notevole rilievo economico è pure l'attività commerciale, che si è sviluppata parallelamente alle altre due attività economiche potendo contare su una struttura di altre duecento aziende, di vario tipo e nei diversi settori merceologici, delle quali alcune sono dimensionate oltre i 10 dipendenti.