Gambellara
Comune che si trova a circa 23 Km a sud-ovest di Vicenza
(3144 abitanti nel censimento del 1991).
L'origine del nome è oscura; forse deriva da un termine lombardo con significato di curvatura, svolta, in particolare di corso d'acqua; oppure dal verbo "sgumbillare", che significa scavare un fosso; oppure ancora dal verbo "gambinare", che significa abbassare (i campi) asportando terreno; infine c'è l'ipotesi, ma meno probabile, che sia un'alterazione di "Gamberara", cioè zona con corsi d'acqua ricchi di gamberi.
Gambellara viene ricordata per la
prima volta in un documento del 1054. Assieme a Sorio appartenne ai vescovi di Vicenza,
che nel 1288 la diedero in feudo ad Antonio Giudice di Sarego. Possedeva un castello di
origine antica, forse anteriore al Mille, che fu distrutto completamente il 16 ottobre
1243 da Ezzelino da Romano al quale pure si era consegnato spontaneamente. Dopo la fine
del dominio scaligero (1311-1387), Gambellara fu presa dai veronesi i quali affermavano
che si trovava nel loro territorio. La lite fu portata davanti al duca di Milano il quale
ordinò (13 luglio 1390) che Verona restituisse il paese a Vicenza; la sentenza non fece
però sopire le rivalità, per cui Gambellara fu divisa nel 1611 in due comuni, uno
veronese e uno vicentino riuniti in uno solo nel 1858.
L'agricoltura è assai specializzata in questo territorio.
Oltre alla orticoltura e ai cereali, la vite e la conseguente produzione del vino
caratterizza l'economia di Gambellara. Infatti l'industria enologica e dei liquori è
quella che conta più aziende, anche se vi sono imprese operanti nell'edilizia, nelle
confezioni e nella lavorazione artistica dei metalli.