Calci
Stemma, blasonatura e descrizione in collaborazione con Massimo Ghirardi
"D'azzurro a tre stivali (coturni) al naturale,
posti 2, 1. Motto: «Viret semperque virebit»".
Tre calzature, somiglianti a coturni romani
(i calzari dei legionari romani),
dipinti in oro su sfondo azzurro
costituiscono l'emblema comunale di Calci. L'immagine
era ricavata da una faccia dell'ottagono del pulpito della pieve di Calci.
L'adozione di questo simbolo, deliberata dal Consiglio comunale il 27 febbraio
1868, suscitò qualche perplessità negli uffici fiorentini preposti alla
regolamentazione degli stemmi civici. Il suggerimento degli esperti fu quello di
adottare come emblema un olivo, una fascia ondata e un castello merlato, per
ricordare rispettivamente la principale risorsa della zona, il torrente Zambra
che attraversa la valle, la fortezza Maggiore che sovrasta il paese. Vinse la
tradizione e i tre stivali restano ancor oggi, simbolo della comunità di Calci,
unicamente al motto «Viret semperque virebit».
Lo scudo della città è accompagnato dal motto VIRET
SEMPERQUE VIREBIT (“ è verde e sempre sarà verdeggiante”) e risale al XIV
secolo, poi riconosciuto il 27 febbraio 1868 (un anno dopo l’erezione del
Comune, staccatosi da Pisa). Il toponimo deriva da “calx” ossia la calce delle
vicine cave del monte, conosciute come “Locus calcis” .