San Felice Circeo
Superficie | 31,39 Kmq |
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Altitudine | 98 mt. s.l.m. |
Abitanti | 8490 |
Nome abitanti | Sanfeliciani |
Distanza Capoluogo | 42 Km |
Longitudine | 13°05'24" |
Latitudine | 41°13'55" |
San Felice Circeo è il nome attuale di questo splendido
promontorio, ma solo nell’ultimo secolo lo si è cominciato a chiamare con tutte
e due i nomi. Nell’antichità si chiamava Circeo mentre nell’epoca moderna si
chiamò San Felice.
Negli scrittori greci e latini e nelle numerose
epigrafi il nome del promontorio compare con grafia oscillante, comunque la
versione più diffusa è: Circei, dal greco antico Kerkìoi.
Una tradizione antichissima ricollegava il nome alla mitica maga Circe figlia
del Sole, e infatti tra gli scrittori greci predomina la grafia con la i nella
prima sillaba. Altri ritengono che la grafia esatta sia con la i in prima sede,
sia per derivazione da Circe, sia da circus, kirkos (cerchio), vista la
configurazione stessa del promontorio. Inoltre la stessa vetta del monte che in
dialetto si chiama Circhie, che significa cerchio, potrebbe essere stato già
nell’antichità esteso a tutta la penisola.
Un’ulteriore ipotesi, anche se poco credibile, è quella che farebbe derivare il
nome da querceus, quercia, che in dialetto si dice cercola,. Nei codici liviani
compare la forma chiaramente corrotta di Cercolos e Cerceolos, che per omofonia
fa pensare al termine dialettale; potrebbe forse derivare dal fatto che il monte
era ricco di tali piante.
Nel medioevo il monte mantenne l’antico nome mentre il centro abitato venne
chiamato prima Rocca Circeia, e in seguito sostituito da Castrum o Locus Sancti
Felicis. L’epiteto di Circeo ricomparirà ufficialmente solo dopo l’unione del
Lazio al resto dell’Italia.
Nella Storia di Terracina si narra del Prete Felice e del monaco Eusebio che
convertono e battezzano sul luogo del martirio di San Cesario e Giuliano,
scoperti vengono costretti a confessare la loro fede cristiana, vengono
decapitati e i loro corpi vengono gettati in mare.
Il nome S. Felice compare la prima volta nel passaggio del feudo dai Templari
alla famiglia Pironti di Terracina, formula che compare probabilmente per il
concorde volere delle due parti in causa.
Nell’archivio Caetani compaiono, poi, numerosi documenti del seicento in cui si
legge quasi costantemente Santa Felice al posto, del maschile San Felice. Poiché
il nome originale è quello di un santo, è probabile che l’aggettivo femminile
derivi dallo stesso dialetto locale in cui la parola santo , si pronuncia sante
con la e muta, come ancora succede per San Rocco che suona così: santrocche.
Il Circeo è una meta molto ambita, con le sue spiagge
incontaminate caratterizzate per una parte da scogliera e l'altra da fondo
sabbioso adatta per bambini inoltre e' priva di correnti marine quindi offre una
balneabilità sicura.
Le origini di S. Felice Circeo sono documentate dall'acropoli e dalle mura
ciclopiche dell'antica Circeii che si fanno risalire al IV-VI secolo a.C.
Da visitare: il piccolo e caratteristico cento storico, raccolto attorno alle duecentesca
Torre dei Templari e al Palazzo Baronale che si affacciano nella piazza che si
trasforma in punto di ritrovo per vip nel periodo estivo.
La statua del Cristo del Circeo compie il 25 aprile 2002 il suo 10° anniversario
del suo inabissamento.
A 100 metri sul livello del mare, nel declivio
orientale del promontorio, ecco il Centro storico con la sua torre dei Templari
e il Palazzo baronale che fu dimora di Lucrezia Borgia e del principe
Poniatowsky, prima ancora che dei baroni Aguet.
Dalla porta ad arco ogivale del cortile del palazzo (oggi sede del Comune) si
accede all’antico luogo di preghiera dei Templari, recentemente ristrutturato,
che dispone di un servizio di informazioni, di una mostra di sintesi dei valori
ambientali e culturali del Parco Nazionale del Circeo e di una finestra
televisiva sul territorio.
Al piano di sopra la Mostra permanente Homo sapiens et Habitat, una raccolta di
reperti fossili di fauna e di uomini neaderthaliani che dimorarono nelle grotte
del Circeo.
Qualche centinaio di metri più giù, in Pizza Vittorio Veneto, s´incontra la sede
della Pro Loco. Siamo nella famosa piazzetta, punto d´incontro di villeggianti e
turisti che amano tirare le ore piccole.
Da non perdere l´esposizione permanente della Sacra Sindone nei locali attigui
alla Chiesa parrochiale che affaccia sulla piazzetta.
Che con il corso Vittorio Emanuele, e le stradine che lo incrociano, offre una
serie di negozi dove è possibile trovare di tutto.
Il parco più esteso è il Parco nazionale del Circeo (circa 8000 ettari).
Il Monte Circeo caratteristico anche per le sue grotte carsiche, marine ed
intermedi cui quella della Maga Circe, delle Capre e la Guattari, nella quale
nel 1939 il paleontologo Alberto Carlo Blanc rinvenne il teschio di un uomo
neanderthaliano vissuto circa 50 mila anni fa.
Nelle grotte del Circeo è stata, quindi, scritta una pagina importante della
nostra storia sull'uomo.
Una parte dei fossili animali e degli utensili ritrovati nelle grotte del Circeo
sono esposti nella mostra permanente Homo sapiens e habitat al piano di sopra
della torre dei Templari.
Per ulteriori informazioni consultare il
sito ufficiale di San Felice Circeo
e il sito non ufficiale di San
Felice Circeo