Maenza
Superficie | 42,57 Km q |
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Altitudine | 358 mt. s.l.m. |
Abitanti | 3049 |
Nome abitanti | Maentini |
Distanza Capoluogo | 34 Km |
Longitudine | 13°10'50" |
Latitudine | 41°31'21" |
Posta nel punto in cui la Valle Carpinetana si
affaccia sulla Valle dell'Amaseno, Maenza domina dalla collinetta che i suoi
fondatori scelsero sia questa uscita sia la sottostante vallata, ponendosi,
insieme a Roccagorga, in una posizione che oggi è caratterizzata da grande
tranquillità. Una posizione di crocevia, con le spalle protette da una corona di
monti: il Calvello (935 m), il Sentinella(1110 m), fino alla forte e più lontana
cima del Gemma, in condominio geografico con Supino, che dai suoi 1457 metri fa
concorrenza al "gigante" Lepino Semprevisa. I vantaggi di questa posizione sono
climatici e paesistici; i boschi di castagno e di leccio alle medie quote e di
faggio a quelle più elevate, concorrono con l'olivo a disegnare un ambiente
dolce e rasserenante.
In origine il territorio fu occupato da una ramificazione della gente Volsca,quindi
il borgo di pastori e contadini si rafforzò sempre di più, sia per la posizione
occupata, facile a difendersi, sia per gli abbondanti pascoli, che favorivano la
sua economia pastorizia, pur continuando a gravitare nell'orbita di Pipernum,
considerato capitale dei Volsci.
Maenza era dunque nel periodo più antico uno dei tanti villaggi che sorgevano su
alture e dove in origine le abitazioni non furono che delle umili capanne
coperte di paglia allora difese da terrapieni e palizzate.
Quando nell'800 d.c. Pipernum fu distrutto dai barbari, la sua popolazione si
frantumò e parte formò il nucleo della nuova città, mentre i rimanenti
rafforzarono i luoghi vicini, tra i quali era Magentia.
Nel corso degli anni Maenza fu governata da diverse famiglie tra cui: i Conti di
Ceccano (che contribuirono notevolmente all'estensione del feudo soprattutto
sotto la guida di Bernardo I ), i Caetani, gli Aldobrandini ed infine ai Conti
Pecci di Carpineto (il cui massimo esponente fu Gioacchino Pecci, Papa Leone
XIII che soggiornò più volte a Maenza).
Da visitare: Il paese si svolge verso l'alto, secondo uno schema
classico in questi luoghi, nati per esaltare la difesa. Le sue origini sono
certamente altomedievali e la sua struttura urbana che si sviluppa intorno alla
rocca medievale si è mantenuta praticamente intatta. Tra le principali emergenze
storico-architettoniche: il Castello, probabilmente fondato nella prima metà del
IX secolo, che ha subito nel tempo profondi rimaneggiamenti e ampliamenti, ad
opera dei Conti Ceccano e Caetani, è una formidabile costruzione in pietra
locale, con mura terminanti in una scarpa e un'ampia piazza d'armi che ne
sottolineano l'originaria vocazione militare, la chiesa di Santa Reparata, o la
"piazza coperta", un tempo mercato ed oggi luogo di incontri e manifestazioni,
la chiesa di Santa Maria Assunta in cielo, restaurata nel 1956, si presenta oggi
con linee neoclassiche. Qualche centinaio di metri più a valle del Passo della
Cona di Selvapiana, in direzione nord, sempre lungo la strada che da Maenza
conduce a Carpineto Romano, sorge il Ponte dell’Occhio di Bue.
Il manufatto dal singolare nome, costruito in pietra, fu fatto saltare nel 1944
dalla Wehrmacht in ritirata verso Roma, rallentando in questo modo l’avanzata
degli Alleati che risalivano la Penisola. Venne ricostruito quattro anni dopo ad
opera della Provincia di Roma
All'economia locale offre un notevole contributo la
coltivazione dell'olivo, che ha reso possibile anche l'affermazione della
gastronomia locale fatta attraverso i prodotti di base, olive ed olio. I frantoi
erano un tempo, e sono ancora oggi, caratteri dell'immagine urbana, e insieme
della civiltà contadina. Appuntamento da non perdere è sicuramente la Sacra
rappresentazione che abbraccia la Domenica delle Palme ed il Venerdì Santo.
Tra i numerosi siti sul paese segnalo Maenza e quello della Confcommercio di Latina