Lenola
Superficie | 45,70 Km q |
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Altitudine | 425 mt. s.l.m. |
Abitanti | 4227 |
Nome abitanti | Lenolesi |
Distanza Capoluogo | 68 Km |
Longitudine | 13°27'41" |
Latitudine | 41°24'21" |
La caratteristica principale di Lenola è
quella di essere un giardino di pietra in un ambiente naturale collinare e
montano di notevole pregio. Ubicata su un piccolo promontorio, è facilmente raggiungibile da Fondi, ma, nello stesso tempo, è
lontana dai maggiori traffici della statale Fondi-Pico.
La situazione orografica in cui si trova Lenola, una collina prossima alla
pianura ed al mare, sembra abbia favorito il sorgere spontaneo di un
insediamento di pastori che da transumanti sono diventati stanziali, prendendo
il nome di Inola e poi Enola.
In epoca romana venne aggregata insieme ai centri vicini alla tribus Aemilia. Le
testimonianze archeologiche di tale periodo non sono numerosissime ma
significative e riguardano soprattutto insediamenti di ville rustiche. Nella
zona ai confini con Vallecorsa, esiste una località chiamata valle di Annibale,
nella quale alcuni autori vogliono che il condottiero cartaginese avesse usato
lo stratagemma, per uscire dalle insidie dei romani, di incendiare fascine poste
tra le corna di molti buoi. A parte questa ipotesi di Pais, degna della massima
considerazione per l’autorità di chi l’ha formulata, Lenola non ebbe vicende
particolarmente agitate in età romana.
Fu, invece, proprio nel momento in cui la storia di Roma imbocca la sua fase
ultima, che a Lenola si consumano eventi che segnarono profondamente la storia
del cristianesimo locale. Nella metà del terzo secolo, sotto l’imperatore
Claudio II il Gotico, nel corso di una delle persecuzioni cui venivano
sottoposti, numerosi cristiani, che si erano raccolti in una zona isolata poco
distante dall’abitato di Lenola, vennero trucidati. Mani pietose ricomposero i
corpi in una grotta che venne poi chiusa da una pietra che recava la scritta
"Qui giacciono Onorio, Livio ed altri, morti qui per la fede cristiana alla metà
del terzo secolo". L’iscrizione venne rinvenuta nel 1602.
La storia medioevale di Lenola non ebbe sussulti: seguì con tutta probabilità il
ciclo altomedioevale, con la popolazione che da sparsa si raccolse sotto il
castello.
In un passato recente Lenola, trovatasi a
far da perno della linea Caesar che i tedeschi avevano eretto come seconda
barriera dietro la Gustav, patì dapprima i cannoneggiamenti ed i bombardamenti
alleati: quando la resistenza tedesca fu infranta e la linea di difesa arretrò
verso Roma e la zona di Lenola fu affidata alle temibili truppe africane del
corpo di spedizione francese, che lasciarono terribili ricordi del loro
passaggio.
Da visitare: il
Santuario di S. Maria del Colle,che venne aperto l’8 settembre 1610; nel 1615 venne disposto che
l’annuale e solenne festa di ricordo fosse definitivamente stabilita il 15
settembre e, da allora, quell’appuntamento è sempre fortemente sentito, non solo
dalla popolazione lenolese, ma anche da quella dei paesi del circondario. La
chiesa venne poi arricchita di nuovi elementi sia architettonici, sia di arredo.
La chiesa di S. Maria Maggiore costruita verso i primi anni del XVI secolo, quando per il continuo
incremento demografico si rese insufficiente la vecchia chiesa parrocchiale di
San Giovanni Evangelista, e fu consacrata nel 1602. Nel
corso dei secoli S. Maria Maggiore ha subito notevoli trasformazioni di cui
quelle più importanti risalgono alla fine del XVI secolo.
L’interno è articolato su tre navate divise da pilastri rettangolari. Le due
navate laterali, coperte con volte a crociera, terminano con delle absidi
decorate con stucchi, mentre l’abside centrale, soprelevato rispetto al piano
della navata, ospita un altare in marmi policromi dietro al quale si sviluppa un
presbiterio, nel quale si trova un coro ligneo, proveniente dal distrutto
monastero di S. Magno di Fondi. Il coro, di pregevole fattura, databile alla
fine del XVII secolo, è costituito da un inginocchiatoio continuo delimitato da
balaustre sagomate. I sedili e le spalliere sono suddivise da braccioli sagomati
e lesene decorate con motivi vegetali. Tra gli arredi sacri più importanti si
conservano, nella navata, un quadro dedicato alla Madonna della Civita e quello
della Vergine con le anime del Purgatorio, nella parte sottostante, il campanile
una pregevole fonte battesimale del XVII secolo e nella navata sinistra, dalla
quale si accede alla sacrestia, un paliotto posto sotto l’altare della cappella
laterale.
L’esterno è caratterizzato dal campanile, restaurato nel 1986, che si eleva su
un fornice ad archi ogivali, e da una scala a doppia rampa, che collega l’atrio
della chiesa alla piazza sottostante. La facciata presenta ampi tratti del
paramento realizzato in pietra a vista.
La chiesa di San Giovanni Evangelista, situata su un lato del castello, ha origini molto antiche. Essa è
documentata sin dal XIII secolo e fu parrocchia fino al 1574. Nel corso dei
secoli ha subito notevoli trasformazioni che ne hanno alterato il primitivo
impianto, mentre i recenti restauri hanno riportato alla luce alcuni paramenti
originari.
L’interno si articola su una sola navata con archi addossati alle pareti
laterali, sul lato destro si accede ad una piccola sacrestia ed al campanile.
Tra gli arredi più importanti si conserva un affresco risalente alla fine del XV
secolo; esso raffigura la Madonna in trono che regge Gesù sulla sinistra ed un
fiore sulla destra, con ai lati S. Rocco e S. Andrea. L’altare centrale aveva,
nella parte superiore, una tela raffigurante, nella parte centrale, S. Giovanni
Evangelista nell’atto di spiegare il Vangelo a S. Rocco, mentre, nella sinistra,
è raffigurato S. Giacomo. Il quadro, di pregevole fattura e risalente alla prima
metà del ‘500, è stato recentemente restaurato e trasportato nel municipio.
Sull’altro altare è collocata una tela, anch’essa risalente al ‘500, che
raffigura la Madonna che porge il Bambino a S. Anna.
L’esterno è caratterizzato da un portale in pietra, posto al termine di una
piccola scala, sovrastato da una lunetta e da una finestra tonda. La facciata
termina con un timpano triangolare.
Sulla destra della chiesa si eleva il campanile, articolato su due livelli e
terminante con una cuspide ottagonale. I recenti restauri hanno evidenziato i
paramenti murari che presentano conci squadrati negli angoli e nelle bucature di
porte e finestre.
IL Castrum Ambrifi che sorge sulla sommità dell’omonima collina, poco
lontano dalla strada provinciale Lenola-Pastena.
Recenti prospezioni archeologiche hanno parzialmente portato alla luce tracce
del primitivo impianto che risale al periodo medievale. La fortificazione sorse
su un sito frequentato già in epoca romana come testimoniato dagli sporadici
rinvenimenti e dai reperti venuti alla luce durante le prospezioni
archeologiche.
La cinta muraria si sviluppa per una lunghezza di oltre 400 metri e si conserva
per un altezza intorno ai 3 metri. Ha un andamento a forma ellittica che
racchiude la cima del colle delimitando un’area di circa 13000 mq. Tra le
strutture superstiti s’individua una torre quadrata, che si eleva per un’altezza
di m 7 circa, caratterizzata da un paramento in pietra, con i conci angolari
squadrati. Questa struttura è da mettere in relazione al castello che occupava
la parte più alta, quella nord-ovest, del perimetro fortificato, immediatamente
a ridosso della chiesa.
E' un importante centro agricolo
E' possibile cercare ulteriori notizie o nel sito del Litorale Pontino oppure su un altro sito non ufficiale di Lenola