Massimo De Vita

Nato il 29 maggio 1941 a Milano, Massimo De Vita, figlio di Pier Lorenzo, a 17 anni già collabora con lo studio di animazione dei fratelli Pagot nella realizzazione di cortometraggi pubblicitari. All'inizio degli anni Sessanta, dopo aver lavorato per qualche anno presso la redazione di "Topolino", inizia a disegnare storie, diventando ben presto uno dei migliori autori disneyani della sua generazione. De Vita è autore completo. Tra le sue creazioni migliori c'è un'ampia saga fantasy, Topolino e la spada di ghiaccio, ambientata nelle fantastiche lande dell'Argaar e raccontata in tre lunghe storie con Topolino e Pippo, delle quali ha curato sia il disegno che il testo.
Le storie sono state pubblicate tra il 1982 e il 1984 e in seguito raccolte in un unico fascicolo.
Con Pezzin, De Vita costruisce un lungo sodalizio nell'ambito della comune collaborazione con la Mondadori, prima, e con la Walt Disney Italia, poi.
Tra i due si crea una affinità umoristica e una stima reciproca che porta a realizzare una nutrita serie di storie di Paperinik nelle quali De Vita riesce a rendere in modo eccezionale le situazioni grottesche ed estremamente dinamiche nelle quali si muove questo personaggio.
Seguono gli episodi della serie "La macchina del Tempo" di cui bisogna citare, per le splendide vignette: Topolino e l'intruso spazio-temporale e Topolino e il mistero di Atlantide. De Vita è inoltre il creatore del Professor Zapotec.
Infine, ed è cronaca recente, la serie " ...C'era una volta in America" dove Pezzin, secondo il motto ...C'era un Topolino in ogni fatto cruciale che ha fatto grande l'America, crea un susseguirsi di storie complete, ma collegate tra loro, che spaziano dalla colonizzazione americana dei padri pellegrini, al mitico west, all'epoca delle ferrovie, per arrivare ai mitici anni trenta e alla nascita del cinema, dove la serie si conclude.
In ognuno di questi episodi, disegnati tutti da De Vita (uno escluso) il disegnatore interpreta in modo magistrale le indicazioni della sceneggiatura, arricchendola con tutta la sua maestria, soprattutto nelle caratterizzazioni di Pippo che, nuovissimo esperimento tentato da Pezzin, assume di volta in volta, in ogni storia, una identità diversa, diventando un personaggio tipico del tempo.

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