Vorrei veramente esser morta
Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,
mi disse <<Quanto ci e' dato soffrire,
o Saffo: contro mia voglia
io devo abbandonarti.>>
<<Allontanati felice>> risposi
<<ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.
Ma se tu dimenticherai
(e tu dimentichi) io voglio ricordare
i nostri celesti patimenti:
le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo;
i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo;
e l'olio da re, forte di fiori,
che la tua mano lisciava
sulla lucida pelle;
e i molli letti
dove alle tenere fanciulle joniche
nasceva amore della tua bellezza.
Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci.
(SAFFO Fr.96)