ROUGH TRADE BODY 09
words and music by Tania G Rizzo
© 1996-1997 Tania G - ConCept Italia



Dunque questa cosa del Videotel. É uno di quegli argomenti che dal mio punto di vista fa parte di un costume molto più vasto. C'è da dire che le messaggerie, in Italia, sono per lo più a carattere sessuale. In genere l'opinione comune, che siano solo dei posti dove chiacchierare, intrattenersi e magari fare nuove amicizie, lascia facilmente il posto ad una semplice verifica : basta dare un'occhiata alle categorie più evidenti nei menù d'accesso dei servizi.

Il Videotel, come in Francia, è una rete pubblica di computer che mette a disposizione dei servizi forniti da società private. Queste società preparano un programma che rientra nei citati standard del Videotel, cioè allestiscono una specie di giornale elettronico, con tanto di copertina ed indice. Inserendo con la tastiera determinati numeri di pagina si accede a specifici contenuti.

Le società che forniscono i vari servizi di chat, avevano spesso almeno un voce dell'indice del tipo "chat sexy".

Quelli le cui chat sono esclusivamente sexy, in genere si specializzano. In questo modo si ha la scelta per entrare nella chat sadomaso, in quella gay, lesbo, e così via. Questi servizi non forniscono elementi di puro intrattenimento, anche se alcuni avevano delle divertenti pagine di accesso che, con i caratteri colorati dello standard francese, mostravano delle nudità animate.

Il fulcro del servizio, molto democraticamente, consisteva nel dare la possibilità ad ogni utente collegato di scegliersi uno "pseudo", cioè un nome fittizio, e quindi una descrizione di sé stessi o dei propri obiettivi, che gli altri potevano leggere accanto allo pseudo.

Questi elementi apparivano in una lista, associati ad un numero progressivo. Selezionando un numero con la tastiera si otteneva un modulo a video dove scrivere un messaggio privato destinato alla persona prescelta.

Io ho utilizzato, per me stessa, una certa varietà di nomignoli, non particolarmente scabrosi, però a volte espliciti. Poi decisi di modificare il mio nome proprio nella versione americanizzata "Tanny", perché capitava spesso che il servizio di chat chiedesse di associare una password al proprio nome, e il mio era quasi sempre già utilizzato da qualcun'altra.

Si noti, tra parentesi, che questa caratteristica era utile ad un buon motivo. Se si instaurava un dialogo con un utente di una messaggeria, si poteva essere certi che le volte successive il medesimo pseudo corrispondesse a quell'unica persona che possedeva la password per utilizzarlo.

Inoltre in questo modo si dava la possibilità di avere una casella di posta elettronica per ricevere messaggi privati anche non essendo collegati.