Ho un orso di pezza nel lettone dove dormo. Non lo stringo mica quando vado a dormire, ma cade sempre da qualche parte così quando mi infilo sotto il piumone penso che sono io l'orsacchiotto, mi rotolo un poco per sentire il morbido dei cuscini, e lascio che il mio corpo venga inghiottito dai sogni d'oro.

O la mattina. Mi piacciono i miei capelli. Sono abbastanza disordinati, ma siccome non sono molto lunghi, rimangono relativamente al loro posto.
Fa molto teppista. Sfrego i palmi delle mani nel cuoio capelluto, per mettere in disordine anche quei capelli che non lo sono.
Un disordine uniforme.
Piglio il caffè in pigiama con questo senso di me stessa. "Tank Girl".
Non mi piacerebbe che qualcuno mi vedesse, ma io sto bene così.

Lo studio è carino, ma lì studio e basta. Trovo un poco di amor proprio, e potrei essere in biblioteca, o da qualche altra parte. Studio. Non ascolto nemmeno la musica.

Quella pure sta in cucina. La colonna sonora della mia vita, e di quei tramonti che dicevo. Quelle dieci o venti giornate in un anno in cui il cielo prende fuoco.
Non mi coglie di sorpresa. Mi siedo nel terrazzo a fumare una sigaretta (lo so, non si dovrebbe scrivere) e "il mio cuore fa ciock".

Un mio amico mi ha detto che sono piuttosto asociale.
Non è vero. Nemmeno Internet c'entra. Anzi, aiuta. Ma ho smussato gli angoli. Piango ancora parecchio, ma sono meno isterica. E comunque casa mia è sempre aperta agli amici.
Basta saper meritare. Non è facile.