Dalla miniera di Grigoriev.

Ho già citato in questo sito il bellissimo libro di Nicolaj Grigoriev «Finali di Scacchi». E' una vera e propria miniera per chi vuole approfondire lo studio dei finali, in special modo quelli di pedoni. Nella sua opera, Grigoriev dimostra come anche i finali più semplici possiedano molte finezze nascoste e che non bisogna assolutamente sottovalutarli.
In quest'epoca di gioco veloce e partite blitz, si preferisce, anche nei circoli, la quantità alla qualità e non si presta la dovuta attenzione ai finali. D'altro canto, giocando con tempi di riflessione di 5 o 10 minuti, non ci si arriva quasi mai! Non finirò mai di dire che questo è uno svilimento del nostro gioco, ma anche della nostra tecnica personale, in quanto le prestazioni degradano progressivamente.
Più di una volta ho visto forti giocatori che una volta arrivati al finale... D'incanto si trasformano, giocano come delle schiappe e buttano alle ortiche una posizione superiore. A volte ne esce una patta, ma altre volte succede anche l'assurdo: vanno addirittura a perdere!
Per consolarci, pensiamo che questo capita anche a livello magistrale, come possiamo vedere nel finale che segue.


diagr.1

Il diagr.1 mostra la posizione occorsa nella partita Goldberg-Zuhk, Leningrado 1922. Il Bianco riteneva - e con ragione! - la sua posizione ormai persa. I due pedoni neri sull'ala di Donna sono inattaccabili e se il Nero riesce a spezzare la linea dei pedoni bianchi sull'ala di Re, la vittoria è solo una questione di tempo. Dato che per abbandonare c'è sempre tempo, Goldberg decise di vedere come il suo avversario avrebbe trasformato il vantaggio in vittoria, dato che questo richiedeva una tecnica precisa...

1.h5! a4
Abbiamo detto che l'obbiettivo del Nero è rompere la catena dei pedoni avversari per poi eliminarli. Facile a dirsi, ma come fare? Sia dopo 1... g6 2.h6! che dopo 1... g5 f5! Il Bianco si assicura un pedone passato  che inchioda per sempre il Re nero sulla sua ala e conquista la patta. Non sorprende quindi che il Nero abbia giocato il tratto del testo, prima o poi l'avrebbe dovuto sempre giocare.
2.g5+ Rf5
In modo da rispondere a 3.h6 con 3... gxh6 4.gxh6 Rg6 e il problema è risolto!
3.Rc3 Re6
Il Bianco non può far altro che aspettare, ma il problema del Nero non è facile. Il Pf4 è intoccabile perchè il Re si porterebbe fuori dal quadrato del pedone "h"; dopo 3... f6 4.g6! si determirebbe una posizione di patta perchè in vista della spinta in h6 il Re nero non può uscire dal quadrato e6-e8-g8-g6...


diagr.2

4.h6 gxh6
5.gxh6 Rf6
Che scherzo è mai questo! Il Bianco ha provveduto a rompere volontariamente la catena dei suoi pedoni e questi diverranno facile preda per il Re nero... Sbagliato! E' vero che sono separati, però sono diventati invulnerabili. Il Nero deve subito muovere il Re all'inseguimento del pedone "h", ma non ha calcolato la semplice risposta del Bianco.
6.f5! abbandona.

diagr.3

Una mossa micidiale, nella sua semplicità! Ora il Nero è in in completo zugzwang: qualsiasi mossa di Re lo porterebbe fuori dal quadrato del Ph6 ed è quindi obbligato a spingere i pedoni dell'ala di Donna. Una volta però che il Bianco li avrà ghermiti il Nero sarà costretto a muovere il Re ed il pedone "h" promuove.
Si può immaginare, guardando la posizione del diagr.1, che il Nero perda? Eppure il Nero ha perso senza commettere errori evidenti... Naturalmente il Nero DEVE aver sbagliato da qualche parte!
Se guardiamo meglio lo svolgimento del finale e lo analizziamo con serietà, noteremo che il Nero aveva perlomeno la patta assicurata, se alla 3ª mossa avesse giocato 3... f6! anzichè 3... Re6. C'è di più: al secondo tratto il Nero aveva la possibilità di vincere, eseguendo una manovra poco evidente, ma di sicuro effetto. Invece di 2... Rf5? egli avrebbe dovuto giocare 2... Re7! 3.Rc3 Rf8 (il Re nero deve portarsi in h7, in modo da poter giocare f7-f6 senza subire  la spinta g5-g6) 4.Rb2 Rg8 5.Ra3 (se 5.g6 fxg6 6.hxg6 Rf8! E il Re torna sui suoi passi. Dopo 5.f5 il Nero continua invece nella realizzazione del suo piano.) 5... Rh7! 6.Rb2 f6! (Finalmente il Nero può minare, in tutta sicurezza, la catena pedonale avversaria. Ora se 7.g6+ Rh6) 7.Ra3 fxg5 8.fxg5 Rg8! (Ora il Re torna indietro per aggirare i pedoni, mentre il Bianco non può fare altro che "pendolare" fra i pedoni avversari sull'ala di Donna!) 9.Rb2 Rf7 10.Ra3 Re6 11.Rb2 Rf5 12.h6 gxh6 13.gxh6 Rg6 e il Nero vince.

Manovre "laboriose" come questa non devono certo sorprendere, in un finale delicato come questo bisognava agire con la massima attenzione e delicatezza! Se poi non si ha ne tempo ne voglia per dedicarsi a queste cose... Beh, non ci si deve meravigliare se si fa la fine del Nero, come in partita!
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